Negli Usa

Donald Trump frena Elon Musk: primo scontro sui licenziamenti di massa? Cosa sta succedendo

L'amministrazione americana va rivoluzionata ma con calma, individuando gli sprechi veri e tagliando dove necessario: dietrofront del presidente Usa Donald Trump, che in un primo momento invece aveva dato carta bianca al suo braccio destro Elon Musk, capo del Doge (dipartimento per l'Efficienza del governo) per i licenziamenti di massa di migliaia di dipendenti federali. Nelle scorse ore, il tycoon ha riunito di nuovo il governo e, davanti all’imprenditore miliardario, ha cambiato posizione. 

In ogni caso, a decidere saranno i ministri. Musk, a quanto pare, tornerà ad avere un ruolo di consulente non solo sul piano giuridico ma anche su quello politico e dell’operatività. A incidere sulla retromarcia della Casa Bianca, come spiega il Corriere della Sera, potrebbero essere stati diversi fattori, come i disagi emersi all’interno della macchina amministrativa, il malumore dei ministri e lo stop a licenziamenti illegali da parte dei magistrati.

 

 

 

Da questo punto di vista, esplicativo è il caso degli immobili federali: se mercoledì 5 marzo l’amministrazione Trump ha pubblicato un elenco di 440 edifici pubblici vendibili perché non essenziali, alcune ore dopo l’elenco è stato ridotto a 320 palazzi. E alla fine, il giorno successivo, la lista è stata proprio cancellata. Un mezzo dietrofront, poi, Trump l'ha fatto anche sui dazi,  sospendendo la maggior parte di quelli contro il Messico e il Canada per un mese, come anticipato dal ministro del Commercio, Howard Lutnick. Dietro quest'ultima decisione probabilmente il modo, duro, in cui i due Paesi hanno risposto all’introduzione dei dazi al 25% e la reazione negativa dei mercati.