A valanga

Donald Trump abbatte le pale eoliche: "Sono brutte e uccidono gli uccelli"

M.L.

Nelle lande disabitate del Midwest americano, Willie il Coyote ormai da anni ha smesso di inseguire Beep Beep per assicurarsi il pasto quotidiano. Invece, se ne sta tranquillo ad aspettare alla base di una delle migliaia di tralicci delle turbine che in America producono energia elettrica sfruttando il vento, sicuro che il pasto gli cada letteralmente dal cielo sotto forma di un volatile vittima di un impatto letale con le pale della turbina. «I nostri coyote non hanno mai avuto così tanto da mangiare come in questi ultimi anni. 

Sono così grassi che dovrebbero mettersi a dieta», ha scherzato il presidente Usa Donald Trump, mentre tra i tanti ordini esecutivi siglati nel giorno del suo insediamento alla Casa Bianca, varava anche quello che arrestava la costruzione di nuovi impianti per la produzione di energia eolica tanto sul continente, quanto sulla piattaforma continentale americana dell’Oceano Atlantico. Lo stop alle “fattorie eoliche” era stata una delle promesse fatte dal tycoon agli americani già in campagna elettorale, quando aveva invece annunciato che le trivellazioni al largo delle coste del Paese alla ricerca di gas e petrolio, bloccate nel 2017 da Joe Biden, sarebbero riprese se lui fosse tornato alla Casa Bianca e il vecchio Joe spedito a far flanella. 

IL PIANO
Inizialmente il piano doveva riguardare solo quelle offshore: Trump aveva affidato la stesura dell’ordine al deputato del New Jersey Jeff Van Drew, da sempre ostile alle pale in mare aperto, il quale aveva poi girato la bozza della legge a Doug Burgum, che sarebbe di lì a poche settimane stato indicato da Trump come suo Segretario agli Affari Interni. Poi il “veto” è stato esteso anche alle fattorie eoliche onshore, ossia sulla terra ferma. Trump è convinto che le turbine a vento siano orribili, per l’impatto visivo che hanno sul paesaggio, e che funzionino solo grazie ai sussidi governativi e che l’energia prodotta sia «molte, molte volte più costosa del gas naturale». Circa il 10 per cento delle cosiddette energie rinnovabili prodotte negli Usa deriva dal vento. 

 

SPESE CHE CAMBIANO
Ma i costi di produzione dell’eolico oscillano in modo spaventoso a seconda del posizionamento delle turbine: sul continente, il costo dell’energia prodotta col vento è basso, intorno ai 30 dollari per megawatt, mentre sul mare schizza a 100 dollari per megawatt, secondo i dati forniti dalla Energy Information Administration. Sul continente, tra gli impianti eolici che l’Executive Order del 20 gennaio ha bloccato c’è il Lava Ridge Wind Project che la Magic Valley Energy stava realizzando in Idaho, che aveva ricevuto una forte opposizione da parte della popolazione locale e risonanza sui media americani per la sua vicinanza ad alcune riserve indiane e a un sito storico in cui migliaia di giapponesi americani vennero incarcerati durante la Seconda Guerra Mondiale dopo il sorprendente e devastante attacco nipponico a Pearl Harbour.

Venendo a temi ambientali, le “fattorie eoliche” rappresentano, tanto sul mare quanto sulla terra ferma, una trappola mortale per i volatili, che non le vedono e vengono dilaniati dalle pale delle turbine. Secondo i dati dell’American Bird Conservancy, ogni anno sono quasi 700mila gli uccelli vittime dell’eolico e, ai ritmi di sviluppo delle “fattorie” che erano stati previsti dall’amministrazione Bi den, quel numero sarebbe raddoppiato entro il 2030 a 1,4 milioni.