Panico a Kiev

Zelensky, chi lo stronca dall'Ucraina: "È caduto in trappola, ci aspetta il capitolo più nero

Secondo Lucio Caracciolo, direttore di Limes, quello di Volodymyr Zelensky è stato "un suicidio assistito". La decisione del presidente ucraino di volare alla Casa Bianca, di fatto, era il preludio al lasciarsi prendere a schiaffoni da Donald Trump e da J.D. Vance che già nei giorni scorsi non erano stati teneri con lui. All'accordo (a  questo punto congelato) sulle terre rare, infatti, non corrispondeva una linea strategica comune sulle trattative di pace con la Russia. E possiamo dire, alla luce della clamorosa rissa in mondovisione, che era quasi impossibile pensare a un improvviso riavvicinamento. Il guaio, per Zelensky, è però dato dal fatto che oggi anche molti a Kiev la pensano come l'esperto di geopolitica italiano.

Sul Corriere della Sera, l'inviato Lorenzo Cremonesi raccoglie il "sentiment" degli ucraini a caldo, subito dopo il faccia a faccia nello Studio Ovale. Un momento definito senza mezzi termini "una catastrofe! Una tragedia! Peggio di così non poteva andare per Zelensky e soprattutto per tutta l’Ucraina. La nostra disperazione è direttamente proporzionale alla soddisfazione russa. Questo incontro con Trump a Washington doveva essere una svolta per migliorare le nostre relazioni bilaterali e invece inaugura un capitolo ancora più nero della guerra".

 

 

 

Non c'è solo la pancia della gente. Anche i media piccolo duro sul leader: il Kyiv Post racconta di "crisi aperta". Certo, c'è chi difende il presidente ("Meglio litigare e prendere le cose di petto, che farsi mettere i piedi in testa", rivendica Stanislav Bunjatov, un ex sindaco oggi ufficiale con le truppe nel Donbass), sui social c'è chi ringrazia Zelensky per la sua forza, "ma adesso siamo terrorizzati". Serpeggia il pessimismo: "Per noi è finita, prendete i vostri soldi dalle banche", "Abbiamo appena assistito a un episodio di grave sopraffazione politica", Zelensky "è caduto nella trappola" secondo il politologo Oleg Saakyan. Soprattutto, c'è sgomento per la "facilità" con cui il presidente ucraino si sarebbe fatto fregare: "I nostri politici e diplomatici non avevano calcolato il rischio, sebbene ci fossero tante premonizioni".