Anime belle

J.D. Vance scuote l'élite Ue con i principi liberali: verso nuovi equilibri

Corrado Ocone

 Ebbene sì, per una volta diamo ragione alle tante anime belle spaventate da Donald Trump, dai suoi primi atti esecutivi: il neopresidente americano è “folle”. Le sue decisioni sono spesso imprevedibili, le sue espressioni esagerate, la sua azione del tutto al di fuori delle convenzioni e delle regole accettate. Ma basta questo per fare di lui un pazzo? E può considerarsi folle chi si è ripromesso di mettere in ordine un mondo impazzito? Non è stato forse un impazzimento generale l’aver promosso una visione del mondo, quella della cultura woke, che ha voluto imporre a tutti un modo di pensare in contraddizione con il buon senso e con secoli di civiltà? La domanda da porsi è, allora, un’altra: si può pensare di scardinare un “sistema” che si era fatto potente e pervasivo, intollerante e illiberale, venendo a patti con esso e scendendo sul suo terreno di gioco? A tutta evidenza era impossibile. Ciò di cui c’era bisogno era sparigliare il tavolo, mostrare con gesti “folli” i piedi di argilla su cui il colosso costruito si reggeva, senza godere fra l’altro del consenso popolare. Insomma, per dirla con il Polonio dell’Amleto di Shakespeare, c’è del metodo nella follia di Trump.

E se non vi è chiaro quale esso sia a spiegarvelo c’è il vicepresidente Vance, che, da intellettuale quale in fondo è, si è ritagliato il compito di mettere a sistema quelle che ai meno accorti possono sembrare esternazioni imprevedibili e senza senso. Se Trump semplifica i discorsi e fa uso di metafore dirette, semplici, anzi semplicistiche, per farsi capire; Vance espone in modo razionale e logicamente conseguente la visione del mondo che c’è dietro a quelle esternazioni. Lo fa in un modo ineccepibile ma senza orpelli retorici, o peggio frasi di circostanze e dissimulazioni diplomatiche. Al massimo si concede qualche battuta, anch’essa profondamente rivelatrice, come quella che l’altro giorno ha rivolto a Monaco ai leader europei: «Se gli Usa sono sopravvissuti a dieci anni di Greta Thunberg, voi resisterete a qualche mese di Elon Musk». Se Trump parla al cittadino medio, e usa con consumata abilità tutti gli stilemi di una comunicazione efficace nel nostro tempo, Vance sa parlare anche davanti alle élite più potenti e acculturate. Il primo ha in mente l’americano che lavora, si spezza la schiena, e che la sera si siede sul divano di casa per vedere una puntata di The Apprentice o una partita di wrestling; il secondo sa parlare a quella classe sociale che, lui hillbilly (“zoticone”) di provincia, ha frequentato a Yale, ove si è laureato, e di cui conosce tutti i difetti. Davanti alle élite Vance non ha soggezione, ma sa anzi metterle davanti alle loro contraddizioni, a provocarle e a scuoterle. Al di fuori di ogni diplomazia, ma con garbo e toni pacati, Vance sa fare loro un “discorso di verità”, usando con indubbia efficacia quella potente arma politica che gli antichi greci chiamavano parousia. Non c’è punto dell’azione della nuova amministrazione che Vance non abbia chiarito nel suo significato ultimo agli impietriti e attoniti leader presenti l’altro giorno alla conferenza sulla sicurezza.

 

 

E ha mostrato loro come, lungi dall’essere venata di istinti autoritari e amica di autocrati e dittatori, la nuova amministrazione voglia riaffermare proprio quei principi liberali e democratici che hanno fatto grande nei secoli l’Occidente. Insomma, il ticket repubblicano, alla prova dei fatti, si sta dimostrando particolarmente efficace, anche per la diversità dei ruoli e di immagine che il presidente e il suo vice si sono dati. È un po’ come in quelle aziende in fase di ristrutturazione in cui ad un capo creativo chiamato a rompere incrostazioni e abitudini sedimentatesi nel tempo venga affiancato un manager razionale che aiuta a far emergere le potenzialità nascoste e a creare un nuovo ordine. Forse anche per quell’azienda sui generis che chiamiamo Occidente era giunto il momento di ridarsi una sistemata per provare a riconquistare quote di leadership perdute.