Guerra sporca

La Russia bombarda la centrale nucleare di Chernobyl: cosa può accadere

Maurizio Stefanini

Secondo Mosca gli ucraini hanno colpito la centrale termoelettrica di Zaporizhzhia, secondo Zelensky un drone russo si è abbattuto sull’ex-centrale nucleare di Chernobyl. La prima notizia è stata riferita dalle agenzie russe citando il Ministero dell’energia regionale. Attrezzature sarebbero state danneggiate e 50.000 persone sarebbero rimaste senza luce a Ernegodar e in altre aree della regione, ma non risultano morti o feriti. Anche senza conseguenze gravi sarebbe stato il colpo di una «testata altamente esplosiva» sul sarcofago in acciaio e cemento che copre il reattore numero 4 del sito già teatro del più grave incidente nucleare della storia. Secondo Zelensky c’è stato un incendio ma non un aumento delle radiazione, e la cosa è confermata dall’Aiea. Lo stesso presidente ucraino nel riferire alla stampa in margine alla Conferenza di Monaco sulla sicurezza ha però detto che l’attacco «può essere riconosciuto come un atto terroristico». «Se i radar non possono vedere a questa altitudine, i russi lo hanno fatto di proposito».

Motivo per reiterare la sua convinzione secondo la quale l'omologo russo Vladimir Putin «non vuole assolutamente la pace. Penso che oggi si trovi in condizioni abbastanza agevoli» se ritiene di poter «attaccare la centrale di Chernobyl. Perché quando una persona è sotto pressione da più parti, secondo me, non agisce in questo modo. Men che meno quando vuole un dialogo e la fine della guerra». «Questa è l’ennesima prova che la Russia è una minaccia per il mondo intero. I militari di Putin hanno deliberatamente attaccato la centrale nucleare di Chernobyl di notte», ha aggiunto il capo dell'ufficio presidenziale di Kiev Andriy Yermak su X, aggiungendo che «qui a Monaco sono tutti molto arrabbiati per questa notizia. Non “preoccupati”, come spesso accade, ma veramente arrabbiati». 

 

Non solo nucleare, peraltro. L'organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac) ha rilevato la presenza dell'agente tossico Cs, un gas lacrimogeno molto potente e bandito, in proiettili utilizzati sul campo di battaglia in Ucraina. Le analisi sono state condotte su alcune granate ed esemplari di vegetazione forniti all'Opac da Kiev. L'organizzazione per il momento non ha indicato chi abbia usato questo tipo di armi bandite in guerra. È la seconda volta che viene rilevata la presenza del Cs. Kiev ha reso noto di aver ricevuto i corpi di centinaia di 757 soldati ucraini uccisi in battaglia contro le forze russe, in uno dei più grandi rimpatri del genere da quando la Russia ha invaso il Paese.