Trattative

Russia e il Kursk, "non lo accetteremo mai": Putin gela Zelensky

"La Russia non ha mai discusso e non discuterà mai di uno scambio che coinvolga suoi territori": lo ha detto oggi Dmitrij Peskov, portavoce del Cremlino, in merito a un'ipotesi avanzata ieri dal presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky.

Il riferimento è stato anzitutto alla regione russa di Kursk, occupata dall'agosto scorso da reparti dell'esercito di Kiev. Peskov ha detto che le forze ucraine nell'area saranno "annientate" o "respinte". La Russia controlla settori di quattro province ucraine, oltre alla penisola della Crimea, ceduta a Kiev negli anni Cinquanta del secolo scorso, ai tempi dell'Unione Sovietica. Da Vladimir Putin e dal Cremlino, dunque, un brusco stop alle ipotesi di negoziato con l'Ucraina.

 

Intanto si registra il grande attivismo di Donald Trump per raggiungere un accordo di pace. "Non sono preoccupato se ci sono contatti" tra Usa e Russia, ha commentato il segretario generale della Nato Mark Rutte. "Bene, quando ci sono contatti tra gli Stati Uniti e la Russia, la Nato è più del 50% Usa e quindi in questo senso, un unico alleato è oltre il 50% in termini di potere economico di questa alleanza". Poi però Rutte ha aggiunto: "Ma come ho detto prima, non ho intenzione di speculare su qualsiasi discussione sia in corso e su chi dovrebbe davvero fare, quello che dobbiamo davvero fare, ovvero tenere l'occhio sulla palla".

 

Secondo Rutte "l'occhio sulla palla significa che dobbiamo conoscere i due obiettivi che abbiamo. Uno è quello di assicurarci di cambiare la traiettoria di ciò che sta accadendo in Ucraina e di assicurarci che (gli ucraini) siano nella migliore posizione possibile ogni volta che inizieranno i colloqui. Ma devi anche assicurarti che ogni volta che si concludono, il risultato sia lì per rimanere, e non sarà contestato da Putin sei mesi o un anno o due anni dopo, come è successo anche con la Crimea".