Trema l'Europa

AfD, il sondaggio a due settimane dal voto in Germania: si aprono scenari clamorosi

Matteo Legnani

A due settimane esatte dalle elezioni del prossimo 23 febbraio che in Germania porteranno un nuovo Parlamento e un nuovo cancelliere, un sondaggio condotto dall'Istituto di ricerca pubblica per la Bild am Sonntag per la prima volta dà al di sotto del 30% l’alleanza tra l’Unione cristiano democratica (Cdu) e l'Unione cristiano sociale (Csu).

Il blocco formato dai due partiti di centro continua a essere saldamente in testa alle rilevazioni demoscopiche ma, rispetto allo stesso sondaggio di una settimana fa illustrato dalla stessa Bild, ha perso un punto percentuale, attestandosi al 29% delle preferenze tra gli elettori tedeschi.

A otto lunghezze di distanza c'è Alternative für Deutschland, il partito di destra guidato dalla candidata alla cancelleria, Alice Weidel, che resta stabile al 21%. Forse sorprendentemente, la AfD godrebbe di un forte appeal sulla comunità LGBT tedesca. La più grande piattaforma europea di appuntamenti LGBT, Romeo, ha valutato le risposte di oltre 60mila suoi utenti tedeschi, raccolte tra il 24 gennaio e il 2 febbraio, scoprendo che il 27,9% di loro voterebbe il partito di estrema destra.

Tornando, invece, ai risultati del sondaggio illustrato dalla Bild, il partito socialdemocratico del cancelliere Olaf Scholz si è attestato al quarto posto con il 16% delle preferenze, seguito dai Verdi al 12% e dalla nuova formazione populista di Sara Wagenknecht, il BSW, che è data al 6 per cento.

 

Tra i leader politici tedeschi, il candidato cancelliere della coalizione Cdu/Csu, Friedrich Merz gode di un consenso di poco superiore a quello dei due partiti messi assieme, con il 32% dei tedeschi che ne apprezza l’operato. Merz si sente già (legittimamente) il vincitore delle elezioni e l’uomo che sarà incaricato di formare il prossimo governo. Cosa che, ha detto parlando con i media del gruppo Funke, conta di fare «in due mesi. Spero che la formazione del governo sarà conclusa per la settimana santa» ha spiegato riferendosi ai giorni compresi tra il 13 e il 19 aprile.

Una meta che ha definito lui stesso «ambiziosa”, ma anche «obbligata» perché, ha spiegato, «al più tardi entro le vacanze estive dovranno essere prese alcune decisioni che avranno l'effetto reale e psicologico di migliorare le condizioni quadro in Germania, specialmente per le imprese».

Ieri, intanto, enormi cortei si sono tenuti nelle principali città tedesche per mettere in guardia i leader da qualsiasi intesa con Alternative für Deutschland. Finora i partiti tradizionali hanno rifiutato ogni collaborazione con AfD, erigendo contro la formazione di estrema destra un "cordone sanitario" che è stato, tuttavia, rotto dalla fugace intesa tra Merz e la AfD su una proposta di legge (non vincolante) che bloccherebbe alle frontiere il passaggio dei richiedenti asilo.

E il cancelliere Scholz, sempre ieri, è andato all’attacco di Merz dicendo che «una cosa è molto chiara, e cioè che ora che il signor Merz è venuto meno alla sua parola, nessuno può fidarsi che essa sia valida in futuro quando si tratterà di lavorare o meno con l’AfD».