Nuovo re Mida
Donald Trump fa sognare gli Usa: esattori delle tasse? Non più: in cosa li trasforma
In un discorso a Las Vegas, dove si è recato per ringraziare gli elettori del Nevada, il presidente Donald Trump ha minacciato di voler trasferire al confine circa 90mila funzionari fiscali federali appena assunti dalla IRS (l'Agenzia delle entrate americana) affidando loro nuovi ruoli di sorveglianza armata. I toni del discorso sono i soliti di Trump, diretti e senza giri di parole: «Hanno assunto o tentato di assumere 88.000 lavoratori per attaccarvi, stiamo elaborando un piano per licenziarli tutti o forse trasferirli al confine» ha detto il presidente.
«Penso che li sposteremo al confine dove è loro consentito portare armi. Sai, sono così severi sulle armi. Ma a queste persone è consentito portare armi. Quindi probabilmente li sposteremo al confine», ha aggiunto. Insomma visto che gli agenti delle tasse sono adusi a presentarsi a casa dei cittadini americani armati di documenti fiscali, boria e armi automatiche perché non mandarli piuttosto dove serve, al confine con il Messico dove c’è richiesta di duri per far fronte a una vera emergenza?
La vicenda se vogliamo ha origini antiche, visto l’odio atavico dei Repubblicani nei confronti del’IRS, ma nello specifico nasce nel maggio del 2021 quando divenne pubblico un rapporto del Dipartimento del Tesoro che stimava che lo stesso istituto per mantenere la sua efficienza avrebbe dovuto assumere 86.852 dipendenti a tempo pieno nel corso di un decennio con un investimento di 80 miliardi di dollari. L’allora commissario dell'IRS Charles Rettig corresse un po’ le cifre dichiarando che l'agenzia se la sarebbe potuta cavare con 52.000 nuovi dipendenti nei sei anni successivi. In entrambi i casi si parlava di ogni tipo di personale, non solo gli agenti esecutivi, cioè quelli armati. Nel 2022 Biden ha deciso in pratica di assecondare le richieste, stanziando quegli 80 miliardi di dollari di finanziamenti richiesti, come parte dell'Inflation Reduction Act con l’obiettivo dichiarato di aiutare l'IRS a reprimere l'evasione fiscale e a raccogliere più entrate, anche se non era specificato che quei soldi avrebbero dovuto essere spesi per nuove assunzioni. I repubblicani si sono subito opposti e l'anno successivo hanno cercato invano di approvare una legge che revocasse i finanziamenti.
Non è chiaro dunque quanti di questi funzionari siano già stati assunti, ma quel che è certo è che la misura va nella direzione opposta a quella impostata da Trump già dal giorno dell'insediamento quando appunto ha deciso di congelare le assunzioni federali «finché l’Amministrazione non determinerà che è nell'interesse nazionale farlo». Il taglio o il minaccioso reimpiego del personale al confine è in linea con l'agenda “Save America” di Trump, che si concentra tra le altre cose sulla riduzione delle dimensioni del governo federale, salvo di quegli apparati che si occupano di sicurezza e immigrazione. Questo peraltro è proprio il ruolo per il quale Elon Musk è stato scelto, ovvero la guida del Department of Government Efficiency (DOGE) perla semplificazione delle funzioni burocratiche, il taglio di normative e di personale in eccesso. «Inizierò immediatamente la revisione del nostro sistema commerciale per proteggere i lavoratori e le famiglie americane», aveva detto Trump nel suo discorso inaugurale al Campidoglio, «invece di tassare i nostri cittadini per arricchire altri Paesi, applicheremo tariffe e tasse ai Paesi stranieri per arricchire i nostri cittadini».
Ma quello dell’impiego dei nuovi agenti delle tasse è stato solo un passaggio del discorso di Trump. Il palco, allestito alla sala da ballo del Circa Resort & Casinò, era sovrastato da un grande cartello con scritto “no tax on tips”, uno degli slogan più utilizzati durante la campagna elettorale, specialmente in Nevada ma che interessa milioni di lavoratori americani in tutto il Paese. Trump ha assicurato che manterrà fede alla parola e anche se non ha ancora svelato come materialmente toglierà le tasse alle mance è ovvio che le coperture arriveranno anche in questo caso dai dazi annunciati. «Ci saranno enormi quantità di denaro che affluiranno nelle nostre casse, provenienti da fonti straniere», ha detto nel suo discorso inaugurale.
Nel furore normativo che ha preso il 47° presidente nei primi giorni del suo mandato, Trump firmerà anche un ordine esecutivo per dare il via al processo di creazione di uno scudo di difesa missilistico di «nuova generazione» sul modello dell’Iron Dome in dotazione di Israele. Altri tre ordini esecutivi sono in rampa di lancio: rimodelleranno le forze militari americane, incluso la messa al bando dei militari transgender. La nuova amministrazione reintegrerà quelli che erano stati mandati via dopo essersi rifiutati di sottoporsi al vaccino per il Covid. «La coesione dell’unità richiede alti livelli di integrità e stabilità tra i membri del servizio». È quanto si legge, secondo il New York Post, in un documento della Casa Bianca che anticipa l’ordine esecutivo di Trump riguardante l’esclusione dalle forze armate americane dei soldati trans.