Rivoluzioni
Donald Trump, clamoroso: l'ipotesi del terzo mandato prende piede
«Four more years, four more years», «Altri quattro anni, altri quattro anni» è lo slogan che negli Stati Uniti si intona ai comizi di chi, da presidente, si sia candidato per un secondo mandato alla Casa Bianca. Lo urlavano, per intenderci, i sostenitori di Joe Biden durante le scorse primarie del partito democratico prima che il vecchio Joe si ritirasse dalla corsa, sconfitto dagli acciacchi dell’età e dai papaveri del suo stesso partito, che avevano smesso di credere in lui rimpiazzandolo con Kamala Harris. Ora, tra i repubblicani, con Donald Trump salito in carica dopo la cerimonia di insediamento da meno di una settimana, è già uscito allo scoperto chi «four more years» vorrebbe intonarlo a sostegno del tycoon anche nel 2028.
Una cosa impossibile, secondo la Costituzione americana, che prevede un massimo di due mandati alla Casa Bianca per ciascun presidente. E Trump un mandato lo ha già portato a termine tra il gennaio 2017 e il gennaio 2021. Secondo il 22esimo emendamento della Costituzione americana, il neo-presidente dovrà lasciare definitivamente la Casa Bianca nel gennaio 2029, per non farvi mai più ritorno. Ma c’è chi nell’ambito del partito repubblicano sta lavorando perché, invece, il tycoon possa correre per un terzo mandato, sfruttando proprio il fatto che i suoi due mandati alla Casa Bianca non sono stati consecutivi. Nei 249 anni di storia degli Stati Uniti, questa eventualità si è verificata in una sola occasione, quando il democratico Grover Cleveland fu presidente una prima volta tra il 1885 e il 1889 e poi ancora tra il 1893 e il 1897. In mezzo, alla Casa Bianca per i quattro anni tra il 1889 e il 1893, ci stette il repubblicano Benjamin Harrison.
Proprio facendo leva sulla peculiarità dei due mandati non consecutivi svolti da Trump, giovedì il deputato repubblicano al Congresso Andy Ogles ha presentato un emendamento alla Costituzione che, se approvato, consentirebbe al tycoon di candidarsi per una terza volta, «perché il Paese», ha spiegato Ogles, «possa godere più a lungo della sua impareggiabile leadership, di cui ha un grande bisogno». Dice l’emendamento del deputato del Tennessee che «nessuna persona può essere eletta alla carica di presidente più di tre volte, né essere eletta per un ulteriore mandato dopo essere stata eletta per due mandati consecutivi, e nessuna persona che abbia ricoperto la carica di presidente, o abbia esercitato le funzioni di presidente, per più di due anni di un mandato a cui un’altra persona era stata eletta presidente, può essere eletta alla carica di presidente più di due volte». Insomma, una modifica costituzionale cucita su misura per Trump.
«Sospetto che non mi candiderò di nuovo, a meno che voi non facciate qualcosa» aveva detto l’interessato una settimana dopo aver vinto le elezioni presidenziali, ripreso da thehill.com. «Questo, a meno che voi non diciate “è così bravo, dobbiamo solo capire come fare”». Alcuni esponenti repubblicani della Camera avevano poi precisato ai giornalisti che il presidente eletto non faceva sul serio.
La possibilità di emendare la Costituzione degli Stati Uniti è prevista dall’Articolo Quinto della stessa Costituzione dove si stabilisce che un emendamento possa essere approvato o dal Congresso con una votazione a maggioranza favorevole dei due terzi sia alla Camera dei Rappresentanti che al Senato, oppure da una Convenzione costituzionale convocata da due terzi delle legislature statali.