Stati Uniti

Melania Trump, il piano della first-lady: ecco come è pronta a riprendersi la scena

Lavinia Orefici

L’avvicinamento a Washington di Melania Trump è partito dall’aeroporto di Palm Beach dove sulla pista un aereo della Air Force attendeva la nuova coppia presidenziale. La First Lady to be ha salitola scaletta in tailleur bianco Dolce Gabbana per discenderla due ore dopo in un cappotto grigio firmato Dior e domenica, al cimitero nazionale degli eroi di Arlington, uno nero, sempre della maison francese. Melania è tornata e questo è solo l’inizio. Usa le scale, i tappeti e i corridoi come un tempo usava le passerelle della moda, manifesto del suo modo di essere. Sceglie quella europea che tanto ama per lo sbarco nella capitale, più sofisticata rispetto a quella Usa che indossa nelle occasioni solenni perché necessario. È una mossa in controtendenza rispetto all’abitudine delle prime donne d’America, attente a rispettare le regole non scritte secondo cui è buona creanza indossare capi che esaltino il made in Usa e, possibilmente, le politiche del marito.

Nel 2009 con l’ingresso degli Obama si istaurò alla Casa Bianca il tripudio dell’inclusività, delle minoranze e delle tematiche sociali. La figura di Michelle, con il suo guardaroba e le sue iniziative, fu complementare alla missione del marito per consacrare la coppia nell’olimpo presidenziale. In occasione del ballo dell’insediamento di Barack, Michelle, apparve con un vestito creato per lei da Jason Wu, sconosciuto stilista 27enne di origini taiwanesi, trapiantato negli States, che con una serata di gloria divenne il nome più gettonato del fashion system.

L’eredità Obama, più d’immagine che di sostanza, poteva sembrare un paragone irraggiungibile per i Trump, ai quali la sobria Washington voltò le spalle, ma non c’è niente di più lontano dalla mente di Melania che stravolgere il suo modo di essere per guadagnare il consenso, impegnata com’è a tutelare gli interessi personali che passano anche per il guardaroba. A meno che non glielo chieda il marito.

 

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Aveva scelto un tailleur Chanel, il suo preferito, per il giuramento di Donald a Washington nel gennaio del 2017, ma fu lui a intervenire per la ragion di stato e optò per Ralph Lauren, emblema a stelle e strisce nel mondo. Nel dubbio l’abito Chanel viaggiò lo stesso con lei fino a Washington perché Melania si piega ma non si spezza. Con l’avvicinarsi del 14 febbraio, lo staff della Casa Bianca avrebbe incoraggiato la First Lady a fare un tête-a-tête con il marito al ristorante per festeggiare San Valentino e offrire all’America l’immagine di una coppia affiatata, tipo Obama. Richiesta respinta al mittente. Melania rispose «a me e Donald non interessano queste cose». Ma lo staff non desistette. Lo chiede l’America! Ma la First Lady chiuse la questione: «Tutto risolto. Ho parlato con mio marito, stasera mangerà con Rupert Murdoch».

L’affinità che unisce marito e moglie è molto più profonda di come la coppia è stata dipinta, derisa o offesa. Gli esercizi affettivi a favore di telecamera sono considerati una performance inutile. La concretezza di Trump sta nei soldi, quella di Melania nel non averne avuti. Figlia di una ex Jugoslavia comunista, Melania non cede alle ipocrisie del politicamente corretto e all’orto, manifesto della corretta alimentazione di Michelle Obama, Melania Trump sceglie la collezione di Hermes.

Come sarà il secondo mandato dei Trump? C’è attesa per lui ma anche per lei. Melania sa cosa l’aspetta, conosce a memoria la planimetria del vecchio indirizzo e non la spaventano le cinque ore ha di tempo per cambiare arredi, tappezzeria e lenzuola. L’ultima notte da First Lady in attesa l’ha trascorsa nella Blair House, il cottage per gli ospiti di riguardo, proprio attaccata alla Casa Bianca. Là dentro per quattro anni saranno in tanti del clan Trump a far visita al papà presidente, ma di base vivranno in due, Donald e Melania, sì proprio la stessa Melania Knauss da Sevnica, Slovenia, che i poco lungimiranti, quattro anni fa, avevano dato per divorziata dal marito il giorno dopo che sarebbe scaduto il mandato presidenziale. Melania è ancora al suo posto, più salda di prima. Eppure, negli anni, i tentativi scandalistici e giudiziari per rendere suo marito “ex” a tutti gli effetti sono stati fatti tutti....