I nuovi Kennedy, di destra
Usa, la forza del Donald Trump bis: una famiglia che è quasi un partito
Quello di Donald conta tre mogli, cinque figli, dieci nipoti e un lungo elenco di suoceri, consuoceri, nuore e generi. La proprietà, acquistata nel 1985, si trova a Palm Beach, in Florida. Lì sono custoditi i momenti più felici e fotografati della famiglia. Lì si è celebrato il matrimonio di Donald con la terza moglie Melania Knauss nel 2005. E sempre lì, dal 2021, si è trasferito il quartier generale del tycoon. Tuttora Mar-a-Lago è il luogo dal quale Donald Trump dirige il suo nuovo impero, quello politico, e dove ha vissuto il trionfo elettorale nella notte del 5 novembre 2024. Quella che, per la seconda volta, gli ha spalancato le porte della Casa Bianca.
Trump adesso sbarca a Washington appoggiato dalla sua grande famiglia allargata e l’immagine può sembrare un dejà-vu del 2017 quando, stessa spiaggia, stesso mare, otto anni fa, Donald l’imprenditore, giurava sulla Bibbia tra le mani di sua moglie Melania come Donald il presidente, il 45° degli Stati Uniti d’America. Niente di più sbagliato. Oggi tutto il clan Trump è già in modulazione presidenziale, preparato ad affrontare il ruolo e i compiti che gli spetteranno, a cominciare da Melania, la First Lady più bella, studiata e famosa dai tempi di Jackie Kennedy.
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Sommersa dalle critiche dei detrattori del marito durante il suo primo mandato, per Mar -a -Lago la nuova padrona di casa del 1600 di Pennsylvania Avenue ha dichiarato «Questa volta so a cosa vado incontro». Il riferimento riguarda anche gli Obama che nel 2017 le avrebbero reso difficile il compito di arredare gli appartamenti riservati al presidente, inviandole in ritardo planimetria e informazioni tecniche. I tempi del trasloco sono serratissimi, come ha raccontato Melania. La prima famiglia d’America ha solo cinque ore di tempo per insediarsi. Fuori uno, dentro l’altro: due traslochi in contemporanea. Sono immagini che vedremo nel documentario che la First Lady ha deciso di produrre con Amazon, per, si racconta, 40 milioni di dollari.
Una cifra che vale tutti i silenzi precedenti della terza signora Trump, figura enigmatica e impenetrabile che la stampa ha sempre e solo interpretato attraverso i suoi look e i suoi gesti. Perfino in famiglia il comportamento di Melania non sarebbe tanto diverso, al punto che Ivanka, la figlia maggiore del presidente e della prima moglie Ivana, nonché la preferita di papà, l’avrebbe soprannominata «la sfinge». Per la First Lady, invece, Ivanka è «la principessa», proprio per i vizi a cui il padre l’ha sempre abituata. Sono loro le due prime donne della vita Donald, ma l’abilità di Melania è stata quella di non creare una rivalità con Ivanka, bensì percorrere in punta di Manolo una strada alternativa, fatta anche di contratti prematrimoniali, brillanti da 25 carati e una priorità assoluta, il figlio Barron, l’unico per lei, il quinto per Donald.
Nel 2017 con l’ingresso di Trump alla Casa Bianca fu Ivanka, in qualità di First Daughter, a sostituirsi nei primi mesi al ruolo della First Lady, rimasta a New York per permettere al figlio allora 11enne di finire l’anno scolastico prima del trasloco a Washington. Ivanka, insieme al marito Jared Kushner, divennero così la nuova coppia di potere della capitale. Fidanzati nel 2007, si lasciarono. Ma Wendi Murdoch, terza moglie di Rupert Murdoch, fu lungimirante quando nel 2008 invitò entrambi, a sorpresa, in crociera nel Mediterraneo per ricucire la rottura causata dai genitori di Jared, ebrei praticanti. Erano fatti l’uno per l’altra e in qualche modo la questione religiosa andava risolta. Eredi di immense fortune immobiliari si sposarono il 25 ottobre 2009 e Ivanka si convertì all’ebraismo. Da allora sono nati tre figli e insieme sono arrivati fino allo Studio Ovale, come consiglieri del presidente.
Se la stella dei Kushner brillava durante il primo mandato. Adesso il posto della golden coppia è lontano dalla politica, ma non dal cuore del presidente. Lasciata Washington Ivanka e Jared con i figli si sono trasferiti a Miami, nel bunker dei miliardari, com’è soprannominata l’isola di Indian Creek Village, che conta come vicini di casa anche Jeff Bezos e Tom Brady. E non c’è al mondo evento di prestigio in cui manchi il loro nome fra gli ospiti d’onore, come la prima festa per il matrimonio Ambani in India a marzo del 2024 cui tra Bill Gates e John Elkann hanno partecipato con la figlia Arabella o il compleanno di Kim Kardashian a luglio del 2024 a Los Angeles. Tuttavia nella nuova amministrazione Trump si conta lo stesso un Kushner, Charles Kushner, il padre di Jared, a cui The Donald concesse la grazia nel 2020 e che adesso è stato nominato ambasciatore a Parigi.
Un altro consuocero entra a fare parte della squadra, Massad Boulos, l’uomo d’affari libanese, cresciuto in Texas, è stato nominato consigliere per il Medio Oriente. Suo figlio Michael ha sposato nel 2022 a Mar-a-Lago Tiffany Trump, nata dal matrimonio tra il tycoon e Marla Maples e la proposta di matrimonio avvenne a gennaio del 2021 proprio nel giardino della Casa Bianca. Sostenitore da sempre del partito repubblicano, l’impegno di Massad a favore di Trump è aumentato dopo il loro incontro a Natale del 2019. Per Trump la fedeltà è un valore. Anche degli ex, se meritevoli. Come Kimberly Guilfoyle, volto di Fox News fino al 2018 e prima moglie di Gavin Newsom, il governatore della California nemico numero 1 del presidente in questo momento. La Guilfoyle è entrata in casa Trump come fidanzata di Donald Jr, il primogenito del presidente divorziato dalla moglie Vanessa, e ne è uscita nel 2024 come ambasciatrice ad Atene.
Tutt’altro si può dire della nuova donna al fianco di Donald Jr, Bettina Anderson, la socialite di Palm Beach bollata dall’entourage MAGA come un’arrampicatrice di lungo corso. È sulle giovani generazioni che punta il casato dei Trump. La nipote 17enne Kai Trump aveva riscosso grande successo quando dal palco della convention repubblicana a luglio del 2024 rivolse al nonno-candidato parole piene di affetto dopo l’attentato subito dal tycoon appena pochi giorni prima. Ma dietro il successo di Donald Trump sul trono d’America ci sarebbe anche la firma del figlio più piccolo, Barron. Diciotto anni, studente brillante della NYU e una passione per i video giochi, sarebbe stato lui con il suo migliore amico, Bo Loudon, a suggerire la strategia per conquistare voti tra i giovani, attraverso il mondo dei podcast. Strategia iniziata a giugno con l’ospitata del padre sul canale di Logan Paul. L’operazione segnò un tale successo che da quel momento in poi, in caso di dubbio, al suo staff Trump ora risponde: «chiedetelo a Barron».