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Gaza, "Hamas ha accettato la bozza di accordo": tregua a un passo, cosa prevede lo scambio ostaggi-prigionieri

Hamas ha accettato la bozza di accordo per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi. A dirlo sono due funzionari coinvolti nei colloqui, secondo cui però i dettagli sono ancora in fase di definizione. Il piano, infatti, dovrà essere sottoposto al governo israeliano per l'approvazione finale. "Posso confermare che i colloqui stanno procedendo al massimo livello qui a Doha mentre parliamo - fa sapere il portavoce del ministro degli Esteri del Qatar, Majed al-Ansari, in conferenza stampa -. Crediamo di essere stati in grado, attraverso i negoziati e tramite i nostri partner in Egitto e negli Stati Uniti, di ridurre al minimo molti dei disaccordi tra le parti. I colloqui in corso ora riguardano i dettagli finali per raggiungere un accordo".

Nonostante l'ottimismo, "è molto difficile" specificare una tempistica, tiene a precisare, ma "siamo il più vicini possibile rispetto a qualsiasi momento precedente al raggiungimento di un cessate il fuoco". "È molto importante", ha poi aggiunto, "non aumentare le aspettative a un livello che non sia in linea con quanto sta accadendo sul campo in questo momento". 

Nel frattempo ci sarebbe già una prima indiscrezione sul patto: fonti vicine a Hamas hanno riferito che l'accordo di tregua a Gaza includerebbe il rilascio di circa "1.000 prigionieri palestinesi" detenuti in Israele nella fase iniziale dell'intesa. Più nello specifico, è quanto riportato dall'Associated Press, l'intesa si sviluppa in tre fasi. Inizierebbe con il rilascio graduale di 33 ostaggi nell'arco di un periodo di sei settimane, tra cui donne, bambini, anziani e civili feriti, in cambio di centinaia di donne e bambini palestinesi imprigionati da Israele. Tra i 33 ostaggi ci sarebbero anche cinque soldatesse israeliane, ciascuna delle quali verrebbe rilasciata in cambio di 50 prigionieri palestinesi, tra cui 30 prigionieri condannati all'ergastolo. Durante questa prima fase, della durata di 42 giorni, le forze israeliane si ritirerebbero dai centri abitati, ai palestinesi verrebbe consentito di iniziare a tornare alle loro case nel nord di Gaza e ci sarebbe un'ondata di aiuti umanitari, con circa 600 camion in arrivo ogni giorno.