Trame oscure
Russia, l'ultimo sottomarino di Putin lascia il Mediterraneo: cosa significa questa manovra
Qualcosa si sta muovendo dalle parti della Russia. Nella notte del 2 gennaio, il sottomarino Novorossiysk B-61 è passato sotto la Rocca di Gibilterra ed è entrato in Atlantico. Il suo obiettivo è arrivare il più in fretta possibile nel Baltico. Con la sua uscita, Mosca non avrebbe più sub convenzionali nel Mediterraneo. Ma, come avvisano gli esperti, ciò non esclude che vi possa essere "un battello" a propulsione nucleare.
Come riferisce il Corriere della Sera, il rientro è stato spiegato dagli osservatori come la conseguenza della fine del regime siriano di Assad. Il crollo del dittatore siriano ha determinato grande incertezza sul futuro delle basi usate dalla Russia nel Paese. Putin infatti poteva contare sul sostegno di Assad: le installazioni messe a disposizione da Damasco rappresentavano il punto di forza della Task Force permanente mediterranea creata dalla Russia nel 2013, un nucleo composto da numerose unità.
Al momento, ne sono presenti al largo una mezza dozzina. In particolare, ci sono n paio di fregate, la nave per l’intelligence Kildin, un paio per l’assalto anfibio. Altri mercantili sono attesi da giorni, sempre in vista di un possibile sgombero, mentre la Yantar, "vascello" per le ricerche in grado di condurre attività particolari e spionaggio, ha lasciato Alessandria d’Egitto.