Nel nome di Putin
Uccisi tremila nordcoreani, Kim vuole mandarne altri al macello
Sarebbero già più di tremila i soldati nord-coreani caduti combattendo al fianco dei russi. Dopo che soldati ucraini avevano testimoniato su un tiro a segno «tipo un videgame sparatutto facile», adesso è il loro presidente Volodymyr Zelensky a dare una cifra, pur avvertendo che «c'è il rischio che la Corea del Nord invii più truppe e materiale militare all’esercito russo e avremo risposte concrete al riguardo», ha scritto sui social. Il presidente ucraino ha sottolineato come, man mano che Mosca e Pyongyang aumentano la loro cooperazione, crescono proporzionalmente le tensioni nella penisola coreana e «nelle regioni e nelle acque vicine». L’esperienza bellica e la proliferazione delle tecnologie militari provenienti dalla Russia rappresentano dunque «una minaccia globale».
I soldati nord-coreani sono impegnati sul fronte del Kursk, dove lo scorso agosto l’Ucraina ha lanciato un’offensiva di terra su una regione russa, prendendo sotto controllo più di cento località e centinaia di chilometri quadrati.
Putin aveva promesso di riprendere tutto entro ottobre, ma siamo a dicembre, e non avendo abbastanza effettivi per sostenere contemporaneamente anche l’offensiva nel Donbas ha chiesto allora soldati al regime di Pyongyang.
Effetto del drammatico esaurimento di risorse anche l’abbandono di Assad, che è infatti caduto di schianto. Circolano indiscrezioni che consiglieri ucraini avrebbero aiutato l'offensiva dei ribelli, ma comunque Zelensky ha riferito che.
«l’Ucraina è impegnata nella stabilizzazione della situazione in Siria e nell’intera regione e sosterrà gli sforzi necessari dei suoi partner. Crediamo che sia fondamentale per la sicurezza del popolo siriano e della regione nel suo insieme eliminare qualsiasi presenza russa in Siria. Siamo grati a tutti gli Stati e a tutti i leader che sono disposti ad aiutare la società siriana a ripristinare la normalità e a creare istituzioni statali efficaci».
Zelensky ha pure sottolineato che l’Ucraina sostiene gli sforzi per garantire la sicurezza alimentare in Siria e che, di fatto, le «decisioni necessarie» sono già state prese a tal fine. Inoltre, il presidente ucraino ha mostrato la sua disponibilità a collaborare con «i rappresentanti del popolo siriano per correggere gli errori del regime di Al Assad».
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Anche lo Stato maggiore sud-coreano ha reso nota una stima sulle perdite dei nord-coreani nel Kursk, anche se inferiori a quanto sostenuto da Zelensky: 1.100 indica una nota, dove sono inoltre in evidenza elementi che fanno credere la Corea del Nord si stia preparando a inviare nuove truppe in Russia, come rinforzi o per dare il cambio a coloro che già combattono.
L’intelligence raccolta dalla Corea del Sud indicano che il Nord «sta producendo e consegnando droni autodistruggenti» alla Russia, alla quale fornisce anche «lanciarazzi da 240 mm e cannoni semoventi da 170 mm». Kiev ha anche diffuso un video dove si vedono i soldati russi che bruciano il viso dei cadaveri nordcoreani, per nascondere la loro presenza.