"De facto"
Zelensky verso la resa? "Non abbiamo le forze per riprendere Crimea e Donbass"
"De facto, questi territori, (Donbass e Crimea) sono oggi controllati dai russi. Non abbiamo la forza di riconquistarli". Volodymyr Zelensky dice chiaro e tondo che l'unica speranza è quella di "contare sulla pressione diplomatica della comunità internazionale per costringere Putin al tavolo dei negoziati". Raggiunto dal quotidiano Le Parisien, il presidente ucraino frena sui negoziati. A suo dire, infatti, "nessun leader ha il diritto di negoziare con il dittatore russo senza Kiev, poiché l'Ucraina è la vittima di questa guerra".
Tradotto: i negoziati con Putin nelle condizioni attuali potrebbero dargli l’opportunità di influenzare le decisioni. Motivo per cui, secondo Zelensky, prima di qualsiasi discussione, è necessario sviluppare una strategia specifica, che sia un piano d'azione o un'iniziativa di pace. Parole che arrivano mentre i capi di stato e di governo Ue si stanno riunendo. Alcuni leader dovrebbero infatti ritrovarsi nella residenza del segretario generale della Nato Mark Rutte per discutere, con il Regno Unito e soprattutto con il presidente ucraino, come coordinarsi nel caso in cui venisse concordato un cessate il fuoco o una tregua in Ucraina e ai Paesi europei dovesse essere chiesto di inviare un contingente di peacekeeper sul terreno.
Per una fonte diplomatica europea citata dall'Adnkronos però, l’eventuale invio di truppe europee in Ucraina "non è una materia che si pone ora", né, in ogni caso, "una questione che tratteremmo a 27". Nulla ha dunque a che vedere con il Consiglio Europeo e spetta agli Stati nazionali o, eventualmente, alla Nato.