disastro servito

Crimea, petroliere russe affondano in mare con a bordo tonnellate di "mazut": il video sospetto

Colpo basso per Mosca. Due petroliere russe "stanno affondando nello stretto di Kerch, circa otto chilometri al largo dalla costa della Crimea". Lo ha reso noto il ministero delle Emergenze russo. L'incidente - secondo l'Agenzia federale per il trasporto in mare e nelle acque interne russe - è da attribuire a una tempesta che ha colpito il Mar Nero. A riguardo il presidente Vladimir Putin ha ordinato l'istituzione di un gruppo di lavoro per gestire l'incidente. Quest'ultimo guidato dal vicepremier Vitaly Savelev. Insieme, le due navi - Volgoneft-212 e Volgoneft-239 - trasportavano quasi 9mila tonnellate di mazut, un residuo del petrolio usato come combustibile di bassa qualità.

Stando alle immagini che circolano, il tank Volgoneft-212 si è spezzato a metà dopo essere stato colpito da una grande onda e alcuni video mostrano la prua fuoriuscire verticalmente dall'acqua mentre il resto dell'imbarcazione si sta inabissando nel mar Nero. Uno dei 15 membri dell'equipaggio è rimasto ucciso, mentre altri 11 sono stati portati in ospedale.

 

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E il disastro ambientale è servito. La petroliera naufragata, infatti, trasportava 4.300 tonnellate di olio combustibile di bassa qualità e i filmati (che in queste ore sollevano non pochi sospetti ndr) hanno mostrato una chiazza di petrolio nero attorno all'imbarcazione. La seconda nave, quella rimasta incagliata, aveva a bordo 4 tonnellate dello stesso prodotto. Il ministero delle Emergenze russo ha confermato "una fuoriuscita di prodotti petroliferi", ma non ha fornito dettagli sull'entità dello sversamento aggiungendo che "è stata organizzata un’operazione di salvataggio con due rimorchiatori e due elicotteri inviati sul posto".