Incubo a Seul
Corea del Sud, legge marziale e forze speciali in Parlamento. Poi il voto contro la stretta
La Corea del Sud è una polveriera. Da questo pomeriggio in tutto il Paese vige la legge marziale introdotta dal presidente per fermare presunti collaborazionisti della Corea del Nord infiltrati tra le opposizioni. Con un discorso televisivo a sorpresa, il presidente della Corea del Sud, Yoon Suk Yeol, ha dichiarato la legge marziale di emergenza, definendola un passo necessario per proteggere il Paese dalle "forze comuniste", nel mezzo di un braccio di ferro con l’opposizione del Partito democratico, che ha ottenuto la maggioranza in Parlamento nelle elezioni dello scorso aprile, per la legge finanziaria.
"Per salvaguardare una Corea del Sud liberale dalle minacce delle forze comuniste della Corea del Nord ed eliminare elementi anti-stato io qui dichiaro la legge marziale di emergenza - ha detto - Senza nessun riguardo per la vita delle persone, il partito di opposizione ha paralizzato il governo solo per impeachment, indagini speciali e proteggere il proprio leader dalla giustizia". Immediatamente dopo il suo discorso, forze di sicurezza hanno bloccato l’accesso al Parlamento, con i militari che hanno annunciato la sospensione di tutte le attività parlamentari. "La nostra Assemblea Nazionale è diventata un rifugio per criminali, una tana per una dittatura legislativa che cerca di paralizzare il sistema giudiziario e amministrativo e rovesciare il nostro sistema democratico liberale", ha detto ancora il presidente giustificando così il ricorso alla misura che prevede che il governo venga temporaneamente affidato alle autorità militari sottraendolo a quelle civili. Momneti di altissima tensione si stanno vivendo proprio davanti al parlamento sudcoreano: alcuni elicotteri sono atterrati sul tetto. Forze militari stanno bloccando l’ingresso alla sede dell’Assemblea nazionale della Corea del Sud.
E il leader dell'opposizione, Han Dong-hoon, ha dichiarato che la legge marziale proclamata dal presidente "è sbagliata" e, si legge su Facebook, ha detto che "lavorerà con i cittadini per fermarla". Intanto la rappresentante ufficiale del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha chiesto se l’Occidente imporrà sanzioni contro la Corea del Sud, dove è bloccato l’ingresso al Parlamento. Lo scrive la Tass. La diplomatica sul blocco del Parlamento e sulla legge marziale prosegue: "Che cosa hanno deciso Lituania, Lettonia ed Estonia? Imporranno sanzioni contro Seul? O la Corea del Sud sarà più fortunata della Georgia?" ha scritto Zakharova nel canale Telegram. La situazione potrebbe avere esiti imprevedibili e tutta le regione potrebbe essere interessata da una crisi senza precedenti dopo la guerra degli anni '50. E a riportare una relativa calma è stato poi il voto in aula. I deputati sudcoreani riuniti in parlamento hanno infatti votato all’unanimità per bloccare il decreto di legge marziale del presidente. Dei 300 membri dell’Assemblea nazionale della Corea del Sud, 190 erano presenti per votare nella sessione notturna convocata in piena emergenza, che ha avuto luogo poche ore dopo che il presidente Yoon Suk Yeol aveva dichiarato la legge marziale in un discorso televisivo. Tutti e 190 hanno votato per bloccare la mossa. "Il Presidente dovrebbe immediatamente revocare la legge marziale di emergenza in seguito al voto dell’Assemblea nazionale. Ora, la dichiarazione di legge marziale di emergenza non è valida", ha affermato Woo Won-sik, presidente dell’Assemblea nazionale. "Il popolo dovrebbe... stare tranquillo. L’Assemblea nazionale difenderà la democrazia con il popolo". Lo speaker dell'aula ha poi annunciato che le forze speciali stanno abbandonando il parlamento.