Il discorso
Rutte, trionfo Meloni alla Nato: "E qui cito la premier italiana", le parole che mandano in tilt la sinistra
"Dobbiamo fare di più. Non sarà sufficiente attenersi al 2% del Pil per la difesa perché a lungo termine ciò significa che la nostra deterrenza non è abbastanza forte se ci atteniamo al 2%": il segretario generale della Nato, Mark Rutte, lo ha detto durante la conferenza stampa di apertura della ministeriale Esteri della Nato. Di questo, tra l'altro, ha già parlato col presidente entrante degli Stati Uniti, Donald Trump: "Ci siamo focalizzati molto su tre questioni. La prima è sulla spesa: è stato lui ad aumentare la spesa per la difesa quando era presidente. E l'ho ringraziato di nuovo per questo, perché è stato cruciale".
Citando la premier italiana Giorgia Meloni, poi, Rutte ha parlato della necessità di non lasciare l'Africa a Cina e Russia: "Come sapete, abbiamo concordato che la Nato debba mantenere relazioni forti con quello che chiamiamo il 'vicinato meridionale', che include il Medio Oriente ma anche ampie parti dell'Africa. Stiamo lavorando molto attivamente su questo fronte, ed è uno dei motivi per cui il re di Giordania è in visita oggi. Come sapete, stiamo aprendo un ufficio in Giordania e siamo molto impegnati in questa direzione. Non possiamo permetterci una situazione in cui - e qui cito il primo ministro italiano - i cinesi e i russi siano attivi in Africa e in altre regioni, mentre l'Occidente rimane inattivo".
Molto chiaro, poi, il suo pensiero sulla guerra in Ucraina: "Kiev ha bisogno di meno idee su come organizzare il processo di pace e di più aiuti militari, per far sì che quando decida di aprire i negoziati sia in una posizione di forza". Di qui l'apprezzamento degli "ulteriori aiuti militari" all'Ucraina "annunciati da parte di Usa, Germania, Svezia, Estonia, Lituania e Norvegia". Ma - ha continuato Rutte - "tutti dobbiamo fare di più: più forte sarà il nostro supporto in questo momento, più forti saranno al tavolo dei negoziati e prima potremo porre fine all'aggressione russa una volta per tutte in Ucraina". Sul presidente russo Vladimir Putin ha detto: "Sta usando l'Ucraina come campo di prova per i suoi missili e ha dispiegato soldati nordcoreani in questa guerra illegale. Non è interessato alla pace: sta premendo, tentando di conquistare più territorio, perché pensa di poter spezzare la determinazione di Kiev, ma si sbaglia. L'Ucraina ha il diritto di difendersi e noi abbiamo il dovere di aiutarla, quindi dobbiamo continuare a sostenerla".