Violenza

Serbia, inferno in Parlamento: botte da orbi, politici trascinati a terra, cori e insulti

Caos in Parlamento. Accade a Novi Sad, la città settentrionale dove il primo novembre scorso 15 persone sono morte nel crollo della tettoia esterna della stazione. Qui opposizione e maggioranza se le danno di santa ragione durante la seduta dove era in programma un dibattito sulla nuova legge di bilancio per il 2025. I deputati dell'opposizione hanno intonato cori, lanci di cartacce e altri oggetti, interrompendo la seduta con fischietti e trombe.

Al centro le accuse al governo, da loro ritenuto responsabile dell'incidente. La tensione in aula è così salita quando alcuni deputati di opposizione hanno affrontato i membri del governo mostrando uno striscione con la scritta "Avete le mani sporche di sangue". In uno dei video circolati sui social si vede Igor Bečić (un ex politico di estrema destra che poi è passato nel partito del presidente nazionalista Aleksandar Vučić) aggredire e trascinare a terra Marinika Tepić, una leader dell’opposizione.

Al momento nell'ambito dell'inchiesta sono state arrestate 13 persone, compreso il ministro dell'edilizia e infrastrutture Goran Vesic, che si era dimesso unitamente al ministro del commercio Tomislav Momirovic. Per Vesic, che è ricoverato in ospedale per le sue precarie condizioni di salute, ieri è stata disposta la scarcerazione con l'accettazione del ricorso della difesa e non essendo stati rilevati gli elementi a sostegno del prosieguo della detenzione. Eppure l'opposizione è sul piede di guerra.