Nel mirino

Libano, due razzi sulla base Unifil: quattro militari italiani feriti. Meloni: "Profonda indignazione"

La base italiana a sud del Libano è stata colpita da due razzi sparati dall'interno del territorio libanese. Sulla base di Shama, secondo le prime ricostruzioni i due razzi potrebbero appartenere a Hezbollah, secondo quanto riportato da Rainwes 24. Quattro nostri militari sarebbero stati feriti lievemente. Uno scenario che si ripete a pochi giorni da un altro attacco sempre sulla base di Shamma. Qualche giorno fa infatti alcuni razzi hanno colpito la base con cinque militari italiani finiti sotto osservazione nell'infermeria presente all'interno della base. Il ministro della Difesa, Crosetto, ha definito come "inaccettabile" questa situazione con i nostri soldati a rischio e sotto il fuoco di Hezbollah. Le ipotesi di un attacco da parte del gruppo terroristico hanno poi trovato conferme anche nelle parole del ministro degli Esteri, Antonio Tajani: "Dovrebbero essere stati due missili lanciati da Hezbollah. Non ci sono feriti gravi, ma si tratta di forze di pace e nessuno deve toccarle. È inaccettabile quello che sta accadendo - ha aggiunto -, come abbiamo detto a Israele di prestare la massima attenzione, così lo diciamo con altrettanta fermezza a Hezbollah. I militari italiani non si possono toccare. Se qualcuno pensa di poter continuare a giocare con le armi facendo danni alle basi italiani si sbaglia. Siamo fieri dei nostri militari in Libano di quello che stanno facendo e che faranno, sono la parte migliore del nostro Paese", ha detto ancora. "Pare che nessuno dei militari abbia ferite gravi. Si tratta di escoriazioni mentre pare che un luogotenente abbia delle ferite leggere. Fortunatamente le cose sono andate per il verso giusto anche se, ripeto, quanto accaduto è intollerabile".

Parole di condanna anche dal premier Giorgia Meloni: "Apprendo con profonda indignazione e preoccupazione la notizia dei nuovi attacchi subiti dal quartier generale italiano di Unifil nel sud del Libano, che hanno causato anche il ferimento di alcuni nostri militari impegnati in missione di pace. Desidero esprimere la solidarietà e la vicinanza mia e del Governo ai feriti, alle loro famiglie e sincera gratitudine per l’attività svolta quotidianamente da tutto il contingente italiano in Libano. Ribadisco ancora una volta che tali attacchi sono inaccettabili e rinnovo il mio appello affinché le parti sul terreno garantiscano, in ogni momento, la sicurezza dei soldati di Unifil e collaborino per individuare in tempi brevi i responsabili". 

Ed è intervenuto anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto: "Ho immediatamente contattato il comandante del contingente, generale di brigata Stefano Messina, per sincerarmi delle condizioni dei quattro militari, che non destano preoccupazioni. Ho anche contattato la mia controparte libanese ribadendo che il contingente italiano di Unifil permane nel sud del Libano per offrire una finestra di opportunità alla pace e non può diventare ostaggio degli attacchi delle milizie. È intollerabile che ancora una volta una base di Unifil sia stata colpita. Cercherò di parlare con il nuovo ministro della Difesa israeliano, cosa che è stata impossibile dal suo insediamento ad oggi, per chiedergli di evitare l’utilizzo delle basi Unifil come scudo. Ancor più intollerabile è la presenza di terroristi nel sud del Libano che mettono a repentaglio la sicurezza dei caschi blu e della popolazione civile".