Il 7 ottobre
Papa Francesco inciampa su Gaza: "Genocidio". Furia Israele
A Pretoria si saranno fregati le mani. L’operazione “genocidio”, ossia l’accusa lanciata dal Sudafrica a Israele di portare avanti la distruzione sistematica del popolo palestinese, ha trovato in queste ore un sostenitore d’eccezione: papa Francesco. «A detta di alcuni esperti», ha affermato il pontefice romano, «ciò che sta accadendo a Gaza ha le caratteristiche di un genocidio. Bisognerebbe indagare con attenzione per determinare se s’inquadra nella definizione tecnica formulata da giuristi e organismi internazionali».
Le riflessioni di Bergoglio sul possibile ma tutto da verificare genocidio attribuito allo stato degli ebrei sono state affidate al suo nuovo libro «La speranza non delude mai. Pellegrini verso un mondo migliore», basato su una serie di interviste al papa (e sul quale Francesco ha piena potestà editoriale), curato da Hernán Reyes Alcaide e in uscita martedì prossimo. È nel volume pensato come una guida per i fedeli attraverso l’imminente anno giubilare 2025 che il pontefice ha indicato in Israele un possibile criminale internazionale, sollecitando la stessa indagine che proprio il Sudafrica, aperto sostenitore di Hamas, ha messo in moto presso le corti internazionali di giustizia fra il plauso di altri paesi che non brillano per rispetto dei diritti umani come per esempio la Turchia (...)
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