Ai confini dell'Impero
Abkhazia, la rivolta contro l'accordo con la Russia: Putin, guerriglia con pochi precedenti
C'è qualcuno capace di dire no a Vladimir Putin. Sono giorni di grandi tensioni nella regione separatista di Abkhazia, in Georgia, in quella che era la periferia meridionale dell'immenso Impero Sovietico e ancora oggi legata da un filo diretto con Mosca. La polizia ha sparato gas lacrimogeni sui manifestanti che denunciavano un accordo di investimento con Mosca ad alto rischio per l'ambiente.
La regione separatista del Mar Nero, riconosciuta come nazione indipendente dalla Russia dal 2008 - assieme all'Ossezia del Sud - viene invece considerata come una parte della Georgia dalla comunità internazionale. Le preoccupazioni che un accordo di investimento proposto con la Russia potesse far proliferare complessi di appartamenti in una regione famosa per la sua bellezza naturale e le sue spiagge si sono trasformate in proteste questa settimana. Le agenzie di stampa statali russe hanno pubblicato video che mostrano centinaia di dimostranti radunati nella capitale Sukhumi fuori dal parlamento regionale, dove i legislatori erano pronti a discutere della ratifica del trattato. I dimostranti hanno utilizzato un camion per sfondare la recinzione che circonda il parlamento e hanno lanciato uova e bottiglie di plastica contro la polizia, ha riferito l'agenzia Ria Novosti.
L'amministrazione presidenziale dell'Abkhazia è ora pronta a revocare la ratifica dell'accordo sugli investimenti con la Russia, come reso noto dall'ufficio del leader abkhaso Aslan Bzhania. "Questa decisione è stata presa al fine di stabilizzare la situazione nella repubblica", si legge in un messaggio lanciato dalle autorità dell'Abkhazia. Secondo quanto ha riferito l'agenzia di stampa Tass, l'opposizione "ha preso il controllo totale" dell'edificio del Parlamento.
Le forze dell'ordine che si trovavano all'interno del Parlamento hanno iniziato a uscire dall'edificio. Il ministro della Difesa Vladimir Anua "sta osservando la situazione" davanti al Parlamento. Inoltre, il ministero della Salute dell'Abkhazia ha riferito all'agenzia di stampa che il numero di persone ferite dopo gli scontri è salito a sette.
Il Cremlino ta monitorando con preoccupazione gli eventi, ha spiegato in una nota la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. La situazione di crisi "indipendentemente dal suo esito, ostacola lo sviluppo" della regione. "Senza interferire nei processi interni in Abkhazia, la parte russa auspica che la situazione sarà risolta esclusivamente attraverso mezzi politici pacifici. Allo stesso tempo, naturalmente, le leggi dell'Abkhazia devono essere rigorosamente osservate, anche per quanto riguarda il mantenimento dell'ordine pubblico", si legge sempre nella nota. Nelle circostanze attuali, il ministero degli Esteri russo ha raccomandato ai connazionali che si trovano in Abkhazia di esercitare cautela e possibilmente lasciare la regione, nonché astenersi dai viaggi nella regione.