L'ascesa del vice
JD Vance, così l'America profonda espugna Washington
Nessuna sorpresa: tra gli Stati che hanno dato la vittoria a Trump c’è anche l’Ohio del nuovo vicepresidente degli Stati Uniti, James David Vance, detto JD. In quello che un tempo veniva considerato come uno Stato guida, in quanto a ogni tornata elettorale il suo voto rispecchiava quello della nazione, Trump aveva già vinto nel 2016 con un margine di 8 punti, e con lo stesso margine si era riconfermato nel 2020. Il tycoon non aveva certo bisogno del traino del suo vice per riconfermarsi perla terza volta, ma la presenza di Vance nel ticket presidenziale va ben al di là di un mero calcolo elettorale.
Il 40enne avvocato di Middletown, triste sobborgo di Cincinnati, rappresenta egli stesso nella sua persona e nella sua storia familiare, quella categoria di americani della Rust Belt in declino che sono lo zoccolo duro attorno al quale Trump ha costruito le sue fortune politiche. Lo stesso Hillbilly Elegy, in Italia conosciuto come Elegia Americana, che Vance ha pubblicato nel 2016 quando ancora guardava con sospetto l’ascesa del tycoon, rappresenta il ritratto di un’America perduta e in cerca di una nuova identità che poi ha ritrovato in Trump. Tutto è iniziato da lì, da quelle pagine. Da una storia di resistenza personale nelle difficoltà della vita che si è evoluta in un fenomeno culturale affascinando milioni di persone, spingendo Vance sotto i riflettori nazionali e spianando la strada alla sua scalata politica (...)
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