Terrorismo

Usa, "campagna di sabotaggio per incendiare aerei in volo": scoop-Wsj, paura a ridosso del voto

Scoop del Wall Street Journal a meno di 24 ore dal voto negli Stati Uniti, a ridosso della sfida per la Casa Bianca tra Kamala Harris e Donald Trump. Mosca avrebbe organizzato una campagna di sabotaggio tesa a provocare incendi a bordo di aerei passeggeri o cargo diretti nel Nord America. Lo hanno rivelato alcuni funzionari anonimi allo stesso quotidiano americano. Dopo la detonazione di due ordigni incendiari spediti attraverso la società Dhl sarebbero esplosi presso due hub logistici della compagnia di trasporti, uno in Germania e uno in Inghilterra.

Le autorità di intelligence europee, che hanno avviato indagini a seguito delle esplosioni, avrebbero concluso che i due incendi sarebbero parte di una operazione organizzata dalla Russia. Gli ordigni sono stati creati piazzando una miscela infiammabile a base di magnesio in due dispositivi elettrici per massaggi. Le fonti che hanno parlato al quotidiano hanno spiegato che gli ordigni, inviati verso il Regno Unito dalla Lituania, potrebbero essere un "test per capire come piazzarne di nuovi a bordo di aerei diretti in Nord America". 

Le autorità giudiziarie polacche hanno annunciato l'arresto di quattro persone legate ai due incendi, con l'accusa di sabotaggio e partecipazione in atti terroristici per conto di agenzie di intelligence straniere. La Polonia starebbe lavorando con altri Paesi per localizzare almeno altri due sospettati. I funzionari sentiti dal quotidiano hanno precisato che l'operazione sarebbe stata organizzata dai servizi segreti militari russi. Il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, ha negato le accuse rispondendo a una domanda del Wsj.

"Non abbiamo sentito nulla in merito: sono le solite insinuazioni dei media", ha detto Peskov. Secondo le fonti, i due dispositivi sarebbero esplosi a luglio, poco prima di essere piazzati a bordo di un aereo utilizzato da Dhl. In caso di esplosione, i piloti sarebbero stati costretti a organizzare un atterraggio di emergenza, e alla luce della tratta transatlantica ci sarebbe stato il rischio concreto di precipitare in mare.