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Bomba atomica, nel mondo oggi ce ne sono 12.100: sull'orlo dell'apocalisse

Carlo Nicolato
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Secondo stime del 2024 al mondo ci sono almeno 12.100 testate nucleari, il 90% delle quali appartengono a Russia e Stati Uniti. I due nemici hanno cercato di limitare la proliferazione delle armi atomiche con diversi accordi, il primo risalente al 1968, il Trattato di proliferazione nucleare (Tnp), e poi con il Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari (Ctbt) nel 1996. A queste due intese, oltre a Stati Uniti e Russia, hanno aderito la Cina, la Francia e la Gran Bretagna. Con la stessa ratio Stati Uniti e Russia hanno anche firmato nel 1992 il Trattato bilaterale sulla Riduzione delle Armi Strategiche (Start) e nel 2002 il Trattato sulla Riduzione delle Armi Strategiche Offensive (Sort), entrambi sostituiti dal Nuovo Start nel 2010 che pone un limite di 1.550 testate strategiche dispiegate e attribuisce una testata per ogni bombardiere pesante dispiegato.

La Russia ha sospeso la sua partecipazione al trattato il 21 febbraio 2023. Tuttavia sia gli Stati Uniti che la Russia si sono impegnati a rispettare i limiti centrali del trattato fino ad almeno il 2026. Attualmente dunque le nazioni al mondo che dispongono di armi nucleari secondo il Tnp sono cinque: Cina, Francia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti. A questi si aggiungono altri tre possessori di armi nucleari che non hanno aderito al Tnp, India, Pakistan e Israele, e la Corea del Nord che ha annunciato il suo ritiro dal Trattato nel 2003. Altri Paesi hanno tentato in passato di sviluppare armi nucleari (Iraq, Sudafrica, Libia...) e almeno uno, l’Iran, ci sta ancora provando. Secondo l’intelligence Usa Teheran ha accumulato abbastanza uranio arricchito al 60% per costruire armi nucleari e possiede «le capacità scientifiche, tecniche e industriali di produrre armi nucleari se decidesse di farlo».

 

 

Secondo quanto dichiarato in seno al New Start la Russia dispone di 1.549 testate strategiche su 540 sistemi di lancio strategici (missili balistici intercontinentali, missili balistici lanciati da sottomarini e bombardieri pesanti). L’intelligence americana stima che Mosca detenga anche un arsenale di 1000-2000 testate nucleari non strategiche al di fuori del Nuovo Start. Secondo la Federazione degli scienziati americani (Fas) a marzo 2024 le scorte militari russe contano circa 4.380 testate nucleari, con altre 1.200 testate dismesse in attesa di smantellamento. Secondo il New Start gli Stati Uniti schierano ufficialmente 1.419 testate nucleari strategiche su 662 sistemi di lancio. Gli Usa dispongono anche di circa 100 bombe nucleari a gravità B-61 (le “vecchie” bombe all’idrogeno) dispiegate in sei basi Nato in cinque Paesi europei: Aviano e Ghedi in Italia, Büchel in Germania, Incirlik in Turchia, Kleine Brogel in Belgio, e Volkel nei Paesi Bassi.

Il 19 luglio scorso il Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti ha dichiarato che il numero totale di testate “attive” e “inattive” degli Stati Uniti è di 3.748. Le cifre delle scorte non includono le testate ritirate e quelle in attesa di smantellamento, che il dipartimento afferma essere circa duemila. Secondo la Fas le attuali scorte militari statunitensi sarebbero pari a 3.708 testate, con 1.336 testate ritirate in attesa di smantellamento, per un totale di 5.044 testate

CINA Ricercatori indipendenti stimano che la Cina disponga di circa 440 testate nucleari, 310 delle quali sono state assegnate a 206 lanciatori strategici (missili balistici intercontinentali e missili balistici lanciati da sottomarini).Il Dipartimento della Difesa americano ha stimato che la Cina dispone di circa 500 armi nucleari e potrebbe arrivare a mille entro il 2030.

FRANCIA La Francia vanta una riserva di 290 testate operative disponibili per l'impiego su 98 sistemi di lancio strategici, ovvero 48 missili balistici lanciati da sottomarini e 50 missili da crociera lanciati da aerei assegnati a caccia terrestri e imbarcati su portaerei.

GRAN BRETAGNA Il Regno Unito dispone di 225 testate, 120 delle quali sono operativamente disponibili per l'impiego su 48 missili balistici lanciati da sottomarini. Le altre 105 sono in deposito. Londra possiede complessivamente quattro sottomarini missilistici balistici a propulsione nucleare Trident della classe Vanguard, che insieme costituiscono il suo deterrente nucleare esclusivamente marittimo.

INDIA E PAKISTAN Non facendo parte del Tnp non ci sono cifre ufficiali, ma le stime attribuiscono ai due Paesi asiatici almeno 170 testate nucleari a testa

ISRAELE A Israele vengono generalmente attribuite 90 testate nucleari, con scorte di materiale fissile per circa 200 armi. Israele non ha mai ammesso né ha mai negato di possedere armi nucleari e afferma che non sarà il primo a introdurre armi nucleari in Medio Oriente.

COREA DEL NORD Pyongyang dispone di un reattore in grafite ad acqua pesante da 5 megawatt per estrarre il plutonio ma sul numero di testate nucleari a disposizione non c’è certezza. Si parla di almeno 30 testate e di altro materiale fissile non utilizzabile come arma. Il Paese comunista vanta missili a capacità nucleare di varie gittata, tra cui missili balistici intercontinentali, e dice di aver sviluppato testate nucleari tattiche.

 

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