Al fronte
Massimiliano, il primo italiano morto nella guerra in Ucraina. Putin schiera tre generali della Nord Corea
«Non c’è dubbio che sotto la saggia guida dell’illustre presidente russo, Vladimir Putin, l’esercito e il popolo russo conseguiranno una grande vittoria (...). Saremo sempre fermamente al fianco dei nostri compagni russi fino al giorno della vittoria». Lo ha detto la ministra degli Esteri della Corea del Nord, Choe Song Hui, incontrando ieri a Mosca il suo omologo russo, Serghei Lavrov. Il capo della diplomazia russa, dal canto suo, ha dichiarato che tra le forze armate e le intelligence della Russia e della Corea del Nord sono stati stabiliti «contatti molto stretti» e ciò permette di «risolvere problemi significativi e importanti per la sicurezza» dei due popoli.
In un’intervista al quotidiano turco Hürriyet, Lavrov ha ribadito che Stati Uniti e Russia sono vicinissimi a un conflitto militare diretto.
Pyongyang diventa dunque un “cobelligerante” della guerra in Ucraina, come aveva già avvertito pochi giorni fa il ministero della Difesa americano, Lloyd Austin. Quest’ultimo, giovedì, ha partecipato a una conferenza stampa congiunta con il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, il ministro degli Esteri sudcoreano, Cho Tae-yul, e il suo omologo alla Difesa, Kim Yong-hyun, durante la quale sono state diramate nuove cifre sul supporto nordcoreano alla Russia, in aumento rispetto alle stime della scorsa settimana. «Attualmente stimiamo che ci siano circa diecimila soldati nordcoreani in totale in Russia, e le informazioni più recenti indicano che fino a ottomila di queste forze nordcoreane siano nella regione di Kursk. Non abbiamo ancora visto queste truppe entrare in combattimento contro le forze ucraine, ma ci aspettiamo che ciò avvenga nei prossimi giorni», ha dichiarato Blinken. Seul e i suoi alleati hanno affermato che il numero è salito a undicimila, mentre l’Ucraina ha indicato una cifra più alta, fino a dodicimila.
In questa prospettiva, il Pentagono ha annunciato l’invio in Ucraina di un nuovo pacchetto di aiuti, il cui valore è di 425 milioni di dollari. Gli Usa invieranno, tra gli altri, missili Stinger, intercettori di difesa aerea, munizioni per il sistema mobile Himars, veicoli blindati e armi anti-carro per «fornire al’'Ucraina nuovi strumenti per affrontare le necessità urgenti». Con questo pacchetto salgono a 69 le spedizioni di aiuti militari garantite da Washington all’Ucraina dall’agosto del 2021. Anche se l’elenco non comprende i missili Tomahawk chiesti da Zelensky.
Mentre Kim Jong-un sta facendo sul serio, come dimostra l’invio di tre generali, e suoi stretti collaboratori, per coordinare le principali attività che potrebbero vedere impegnati i soldati nordcoreani. Si tratta di due militari di alto rango, Kim Yong-bok (vice capo dello Stato maggiore dell’Esercito popolare coreano), Ri Chang-ho (capo dell’intelligence militare) e un maggiore generale, Sin Kum-cheol (guida il Main Operational Directorate). Ieri, in occasione dell’inaugurazione del Villaggio Difesa al Circo Massimo, il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, ha dichiarato che «lo scenario dell’est Europa, in Ucraina, peggiora con questo invio di truppe, ma è più di un anno che si è formato il fronte a sostegno della Russia che mette insieme Corea, Iran e per certe forniture tecnologiche la Cina».
Intanto c’è una vittima italiana del conflitto. È morto in Ucraina Massimiliano Galletti, 59 anni, dipendente del comune di San Benedetto: un colpo di mortaio l’ipotesi al momento più accreditata, che lo avrebbe tenuto in coma per circa un mese, fino al decesso del 28 ottobre. Galletti era andato in aspettativa per soccorrere i feriti della guerra ed era a Kiev per aiutare i vigili del fuoco: esperto di cani molecolari, li guidava nei boschi o sotto le macerie, alla ricerca di feriti e cadaveri. Si era distinto anche in alcune operazioni di soccorso dopo il sisma del centro-Italia. Galletti lascia moglie e una figlia, Aurora, che sui social lo ricorda così: «Sei volato via da eroe per me e per tutte le persone che hai salvato in questi anni». Il suo dirigente al Comune, Roberto De Berardinis, spiega che «da un mese avevamo perso i contatti, diceva di non riuscire a tornare».