A gamba tesa
Spagna, Marc Marquez accusa Sanchez: "La priorità devono essere le vittime, non il circuito di Valencia"
Oltre 150 morti, oltre a decine di dispersi e migliaia di persone rimaste al buio. È questo il bilancio tragico di "Dana", il nubifragio che si è abbattuto contro il Sud Est della Spagna, devastando in particolare Valencia. Ma anche Barcellona. E sembra che il peggio non sia ancora passato. Come annunciato dal premier Pedro Sanchez, una nuova ondata di maltempo è attesa nelle prossime ore. "Offriremo un aiuto economico per ricostruire le vostre città, per ricostruire le vostre vite", ha affermato il capo del Governo dopo aver presieduto il comitato di crisi, riunito alla Moncloa.
Intanto in Spagna sono già esplose le polemiche. Da sinistra si accusa la Comunidad Valenciana, amministrata da Carlos Mazòn, di aver emesso l'allerta rosse per piogge in ritardo di diverse ore. Da destra, invece, si punta il dito contro il premier Sanchez colpevole di non aver interrotto i lavori del Congresso per la riforma sul gruppo televisivo spagnolo Rtve. E ora, all'ondata di accuse contro il capo di governo si accoda anche il pilota di MotoGp Marc Marquez.
“La priorità dovrebbe essere data alle vittime delle alluvioni, piuttosto che alla riparazione del circuito di Valencia (dove la stagione della MotoGP si concluderà a metà novembre, ndr)”, ha detto il sei volte campione del mondo Marc Marquez. “In teoria, abbiamo un Gran Premio lì. Ma ora tutte le strutture devono andare alle persone che hanno perso le loro case”, ha insistito. Il drammatico scenario e l'entità dei danni materiali hanno messo in discussione lo svolgimento dell'ultimo Gran Premio della MotoGP della stagione sul circuito Ricardo-Tormo, a circa venti chilometri da Valencia, dal 15 al 17 novembre. Il maltempo ha danneggiato “gran parte” delle infrastrutture di accesso e dei parcheggi, secondo i responsabili del circuito.
Sebbene la pista rimanga in condizioni “ottimali”, i lavori dovevano essere eseguiti “con urgenza” per accogliere le decine di migliaia di spettatori attesi. Le varie strutture del sito sono state utilizzate come rifugio per un centinaio di persone che lavoravano sul posto. “Oggi, andare lì per una gara è la cosa meno importante. Se ci andremo, sarà importante fare un gesto di aiuto”, ha detto il pilota spagnolo Aleix Espargaro secondo cui l'organizzazione deve rinviare la gara di una settimana o spostarla su un altro circuito.