Fulmine a ciel sereno

Ucraina, l'uomo dei droni contro la Russia Hladkyi fatto fuori dopo due mesi

Altro terremoto tra le alte sfere di Kiev: rimosso dall'incarico il capo di Stato Maggiore ucraino delle 'Unmanned Systems Forces' (Usf), dedicate a sviluppo e impiego di sistemi senza pilota. La notizia è arrivata dalla Ukrainska Pravda.

Roman Hladkyi, l'uomo dei droni, è stato silurato a due mesi dalla nomina, ha scritto, aggiungendo che il successore è il colonnello Oleksii Halabuda, ex comandante della 28esima Brigata meccanizzata delle Forze Armate ucraine. Hladkyi, ricostruisce il Kyiv Independent, era stato scelto per l'incarico dopo essere stato licenziato dalla posizione di Capo di Stato Maggiore della Marina a seguito di uno scandalo di sei anni fa.

"A seguito di un'inchiesta condotta dal Servizio di sicurezza dell'Ucraina è stato stabilito che è insostenibile il proseguimento di Roman Hladkyi come capo di Stato Maggiore delle Forze dei sistemi senza pilota", hanno riferito dal ministero della Difesa alla Ukrainska Pravda, parlando di una decisione che risale a dieci giorni fa e che "è stata presa dopo tutte le necessarie procedure e controlli approfonditi con l'obiettivo di rafforzare l'efficacia dell'unità".

Nel frattempo, tiene banco l'impiego di 1.500 soldati della Nord Corea a fianco degli invasori russi, con l'arrivo di altre migliaia di militari di Pyongyang che dovranno essere ancora addestrati da Mosca. "Sono considerati semplici mercenari, carne da cannone", accusa il ministro sudcoreano della Difesa, Kim Yong-hyun.

L'accusa al leader nordcoreano Kim Jong Un, riferisce l'agenzia sudcoreana Yonhap, è di "aver venduto il suo esercito per una guerra di aggressione illegale". "Quando vengono dispiegate truppe all'estero, solitamente mantengono la catena di comando del loro Paese e conducono con orgoglio attività con la loro divisa e la loro bandiera", ha detto il ministro durante un'audizione in Parlamento. Ma, ha affermato ancora, le truppe nordcoreane "si camuffano sotto la divisa russa e operano sotto comando militare russo senza alcuna autorità operativa".