Nel mirino

Trump a Coachella, "sventato il terzo attentato": chi hanno arrestato al comizio

"Se me lo chiedete ora, vi dico che sì, probabilmente i miei vice hanno evitato un terzo attentato". Chad Bianco, sceriffo della contea di Riverside, California, conferma l'ipotesi dell'attentato dietro l'arresto di Vim Miller, 49 anni, fermato sabato a Coachella, all'ingresso dell'area dove si sarebbe tenuto un comizio di Donald Trump.

Bianco ha fornito nuovi particolari, in serata, riguardo le modalità dell'arresto: Miller si era presentato mostrando un falso accredito per accesso Vip, e un pass giornalistico, anche quello risultato falso. Gli uomini dello sceriffo, che presidiavano uno dei punti d'accesso all'area, si sono insospettiti. A un controllo della targa è risultato che il Suv nero guidato da Miller, e tenuto in completo disordine all'interno, era falsa. La macchina non era registrata. La perquisizione degli interni ha fornito nuovi motivi per sospettare di lui: c'erano due armi, una pistola e un fucile, cariche, oltre a numerose munizioni, molti passaporti falsi e patenti false.

L'uomo è stato arrestato per porto illegale di armi ma rilasciato dopo pagamento di una cauzione da 5mila dollari e l'ordine di presentarsi davanti al giudice il 2 gennaio 2025. "Intanto - ha spiegato lo sceriffo - di lui si occuperanno Secret Service e Fbi e nuove incriminazioni federali sono possibili, ma io non sono in grado di aggiungere altro".

Il fatto che un potenziale attentatore sia stato rilasciato ha generato dubbi. Lo sceriffo, perà, non è entrato nei dettagli. Questo episodio, seppure molto diverso dai precedenti, potrebbe essere il terzo tentativo di assassinio di Trump in appena tre mesi: il 13 luglio il tycoon era rimasto ferito a Butler, Pennsylvania, dopo che un giovane, Matthew Brooks, aveva sparato dal tetto di un edificio con un fucile da guerra. Nell'attentato era morto uno spettatore, che aveva protetto le figlie, e due persone erano rimaste ferite. Brooks era stato ucciso da un cecchino del Secret Service.

Il 15 settembre un uomo è stato arrestato dopo essere stato visto armato di fucile, ai bordi del golf club di Trump, a West Palm Beach, Florida, in attesa di colpire l'ex presidente, impegnato a giocare a golf. Questo di Coachella appare il meno drammatico. "Non c'è stato nessun impatto sulla sicurezza di Trump", ha commentato lo sceriffo. Miller è risultato un elettore repubblicano, appartenente a gruppi di destra antigovernativi. Lui stesso di è definito un "cittadino sovrano". Nel suo account Linkedin dice di se stesso di essere un giornalista investigativo e documentarista da più di vent'anni e di essere contro il "potere e la politica che hanno schiacciato le piccole attività e la classe media". Nel 2022 Miller aveva tentato anche l'avventura politica: si era candidato al congresso statale del Nevada ma non aveva superato le primarie.

La vicenda è comunque avvolta da un giallo: due funzionari federali hanno detto alla Cnn che al momento non ci sono prove che indichino che l' uomo stesse tentando di assassinare l'ex presidente. In una dichiarazione congiunta con l'Fbi e il Dipartimento di Giustizia, i servizi segreti statunitensi hanno affermato che "l'ex presidente Trump non era in pericolo" al raduno.