Egemonia estetica

Usa 2024, Kamala e Barack come Elly: la sinistra trionfa. Su Vogue

Ci sono la diversità e l’inclusione, ci sono le battaglie per i diritti civili e le minoranze, ci sono le campagne di sensibilizzazione per il clima e contro la fobia, qualsiasi fobia. E poi c’è, non da ultima, la questione estetica, intesa proprio come apparenza. Potremmo definirla anche armocromatica, memori della rivelazione che la segreteria del Partito democratico Elly Schlein consegnò a Vogue Italia perché la politica è importante, ma i toni giusti da abbinare lo sono altrettanto ed è fondamentale sapere cosa indossare per portare avanti la rivoluzione progressista. La sinistra prova dunque a farsi piacere, a dispetto dei risultati delle urne che - a detta di certi commentatori- presenterebbero colori troppo scuri, se non addirittura neri, mentre andrebbero apprezzate le sfumature più chiare e gentili che un bravo armocromista sa invece indicare e che però a conti fatti vanno bene più per una copertina su una rivista di moda che per l’agone vero e proprio, dove capita di sporcarsi di fango quando i giochi si fanno seri. Tant’è, ci risiamo e a questo giro la copertina di Vogue è quella per il mese di novembre dell’edizione americana, la Bibbia dello stile per eccellenza, e la protagonista è nientemeno che Kamala Harris, la candidata democratica alle Presidenziali del 5 novembre. Non sorprende: Kamala piace alla gente che piace e quindi anche alla redazione di Vogue. (...)

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