L'editoriale

Israele, i nostri soldati non si toccano. Ma ora via da lì

I soldati italiani sono finiti sotto il fuoco dell’esercito israeliano nel sud del Libano e Guido Crosetto ha fatto benissimo a protestare con il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant. Sparare contro le postazioni della missione Unifil per indurre l’Onu a lasciare il campo libero e permettere l’azione contro i terroristi di Hezbollah senza ostacoli - non aiuterà Israele a vincere la guerra, perché Gerusalemme ha bisogno di amici, non di altri nemici. Gli italiani sanno benissimo chi sono i buoni e i cattivi in questa storia, ma un esercito che apre il fuoco contro i caschi blu commette un errore strategico, viola il diritto internazionale e si macchia di un atto ostile contro un Paese amico, l’Italia. Detto questo, è ora di prendere delle decisioni sul destino della missione Unifil: i nostri soldati stanno rischiando la pelle, mentre gli onusiani continuano a inseguire l’utopia. Chi sono gli onusiani? (...)

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