Nero su bianco

Nato, il report riservato: "Aumento del 30% delle capacità militari", guerra imminente?

I venti di guerra soffiano sempre più forti. E si parla, in questo caso, di Nato. L'alleanza che ha un chiaro mandato politico: garantire la difesa di ogni centimetro del territorio dei suoi membri. E secondo quanto riportato dal quotidiano Die Welt, che cita un documento riservato, l'Alleanza sta lavorando per rafforzare le sue capacità militari, al fine di raggiungere l’obiettivo fissato dai leader politici, ovvero essere pronta a difendere ogni parte del territorio dell'Alleanza contro potenziali minacce provenienti dalla Russia, in qualsiasi momento. "Abbiamo bisogno di un aumento delle capacità di circa il 30% per far fronte alla situazione di minaccia attuale e futura", si legge nel documento.

Un altro rapporto del ministero della Difesa tedesco offre ulteriori dettagli sulle iniziative pianificate. La Nato ha in programma di aumentare il numero di brigate da combattimento, passando dalle attuali 82 a 131. In parallelo, per sostenere e coordinare queste forze, il numero di "corpi d'armata" sarà incrementato da sei a 15, e il numero di quartieri generali di divisione crescerà da 24 a 38. Questi sono solo alcuni dei cambiamenti previsti, che riguardano in particolare le forze terrestri. Novità che, per ovvie ragioni, spaventano: un conflitto diretto con la Russia appare tutt'altro che un'ipotesi remota.

Per la Germania, che fornisce circa il 10% delle forze complessive della Nato, l’impatto sarà significativo. Attualmente, la Bundeswehr dispone di otto brigate, anche se non completamente equipaggiate, e prevede di aggiungerne altre due entro il 2031. Tuttavia, il documento sottolinea che, in futuro, sarà necessario fornire "altre cinque-sei brigate da combattimento". Per rispondere rapidamente a queste esigenze, "gli acquisti necessari dovranno essere avviati il più rapidamente possibile", si legge nel rapporto.

Questa corsa contro il tempo, come detto, è motivata dalla crescente minaccia della Russia, che da tempo ha adottato un'economia di guerra, producendo più armi di quelle necessarie per il conflitto in Ucraina. "Stiamo osservando che l'esercito russo si sta orientando verso l'Occidente", ha dichiarato Carsten Breuer, ispettore generale delle forze armate tedesche, al quotidiano Sächsische Zeitung. Secondo Breuer, entro cinque-otto anni, le forze armate russe avranno il materiale e il personale necessario per poter attaccare il territorio della Nato. Attualmente, la Russia sta costruendo fino a 1.500 nuovi carri armati all’anno, mentre i cinque principali paesi europei della Nato ne possiedono la metà, e la Bundeswehr dispone di circa 300 unità. Breuer conclude: "Dobbiamo essere preparati a questa possibilità tra cinque anni. È l'unico modo per scoraggiarla".