Il bersaglio di Tel Aviv

Medioriente, chi è il nuovo obiettivo dell'Idf. Khamenei choc: "7 ottobre legittimo"

Con gli attacchi in Libano di ieri, giovedì 3 ottobre, Israele ha causato la morte di almeno 37 persone e il ferimento di altre 151. Tra questi, nove morti e 24 feriti a Beirut, dove sono stati effettuati durante la notte, tra cui uno nel centro città. E anche nella giornata di oggi, l'offensiva di Tel Aviv si è concentrata nella zona di Haifa con circa 20 razzi lanciati.

Secondo l'esercito la maggior parte dei proiettili è stata intercettata, mentre altri hanno colpito il terreno aperto. Inoltre, pochi minuti dopo sono stati lanciati altri razzi verso la zona della Galilea. Anche questi sono stati intercettati o hanno colpito aree non popolate. Lo riporta il Times of Israel. "La strada che porta al principale passaggio umanitario per migliaia di libanesi verso la Siria è ora interrotta dopo un attacco israeliano", ha dichiarato il ministro dei trasporti libanese, Ali Hamieh. "Ogni nazione ha il diritto di difendersi dall'aggressore. I palestinesi hanno il diritto di opporsi all'occupante", ha detto oggi la Guida suprema iraniana, definendo "legittima" l'operazione al-Aqsa Flood lanciata da Hamas il 7 ottobre dello scorso anno.

 

 

L'obiettivo di questa nuova offensiva israeliana sul Libano sarebbe il leader di Hezbollah Hashem Safieddine, probabile successore di Hassan Nasrallah. I paesi musulmani hanno un nemico comune e devono "allacciare la cintura di difesa dall'Afghanistan allo Yemen, dall'Iran a Gaza e al Libano". Lo ha detto la guida suprema della Repubblica islamica dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, durante il sermone della preghiera del venerdi' seguita alla cerimonia funebre in onore del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah, in corso a Teheran. "Ogni Paese ha il diritto di difendersi", ha proseguito il leader iraniano.