Scontro istituzionale
Marine Le Pen, il 'golpe' dei magistrati francesi: "Dieci anni fuori dalla politica"
Si è aperto a Parigi il processo che vede imputata la leader del Rassemblement National, Marine Le Pen, e altre 24 persone nell’ambito dell’inchiesta sugli impegni fittizi al Parlamento europeo. Il caso è emerso nel 2015, dopo una segnalazione dell’ex presidente dell’Europarlamento, Martin Schulz. L’accusa sostiene che il partito avrebbe impiegato i fondi europei destinati agli assistenti parlamentari di Bruxelles per retribuire i suoi dipendenti in Francia. Molti di loro non sarebbero nemmeno mai stati nel Parlamento europeo, che si è costituito parte civile e rivendica la restituzione di tre milioni di euro.
Un'inchiesta che sta facendo parecchio discutere in Francia. La destra accusa le toghe di voler azzoppare la probabile candidata all'Eliseo nel 2027. E da qui ne è scaturito uno scontro istituzionale tra il potere legislativo e quello giudiziario.
Le conseguenze dell'inchiesta a carico di Marine Le Pen e di questo processo non sono da sottovalutare: se condannata, la leader potrebbe avere una pena fino a dieci anni di carcere e un milione di euro di multa. Ma è soprattutto il rischio di ineleggibilità che può arrivare fino a dieci anni rende questo processo decisivo delle presidenziali del 2027. Insomma lo scontro tra la destra e le toghe in Francia è apertissimo. E potrebbe avere conseguenze anche sulla campagna elettorale che di fatto, a fari spenti, è già cominciata per il dopo-Macron.