All'epoca del Covid
Boris Johnson, "volevo invadere l'Olanda": la confessione choc
Boris Johnson, ex premier inglese, voleva invadere l'Olanda durante il period del Covid per "riprenderci le nostre dosi di vaccino”: lo ha rivelato lui stesso nel libro "Unleashed", in uscita il prossimo 10 ottobre. Qualche anticipazione, però, è stata riportata dal Daily Mail. A un certo punto dell’estratto, Johnson confessa che si sarebbe trattato di “un piano folle”. Un alto rappresentante della Difesa gli disse: “Beh, primo ministro, è tecnicamente possibile, certo significherebbe attaccare un nostro storico alleato Nato…”.
Al centro della discussione la possibilità di “una operazione anfibia” dalle coste inglesi a quelle olandesi per “recuperare cinque milioni di dosi del vaccino” messo a punto dall’università di Oxford ma in parte prodotto in Ue. Dosi che, secondo Boris, furono “tenute in ostaggio dell’Unione europea in un magazzino di Leida”. “L’Ue ci trattava con astio e un atteggiamento di ripicca - ha raccontato Johnson - perché il loro approvvigionamento e la distribuzione dei vaccini anti Coronavirus erano molto più lenti di noi dopo la Brexit”. E ancora: "Volevano che quelle dosi non ci arrivassero, nonostante sembrava non volessero utilizzarle nemmeno per loro. Non potevo permettere questo al popolo britannico che soffriva”.
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In realtà, come all'epoca spiegò a Repubblica il ceo di Astrazeneca Pascal Soriot, il Regno Unito aveva una sorta di priorità nella consegna di quei vaccini. Tuttavia, si trattava di una clausola di cui l’Ue non era a conoscenza al momento di firmare il contratto con la multinazionale britannico-svedese per la fornitura di decine di milioni di fiale. In ogni caso, poi, l’Europa si spostò sui vaccini mRNA americani come Pfizer e Moderna e rinunciò gradualmente all’uso di quelli Astrazeneca.