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Cina, disastro e figuraccia: che fine ha fatto il super-sottomarino nucleare

Mirko Molteni

Dopo il collaudo riuscito di un missile intercontinentale Dongfeng DF-31 lanciato per la prima volta dai cinesi in pieno oceano, due notizie mostrano che le forze di Pechino soffrono anche intoppi. Il Wall Street Journal ha rivelato, da intelligence e foto satellitari, che il primo sottomarino di una nuova classe a propulsione nucleare, è affondato in un cantiere navale sul Fiume Azzurro. Nelle stesse ore è emerso che probabilmente il nuovo bombardiere Xian H-20, invisibile ai radar e simile ai “tutt’ala” americani B-2 Spirit e B-21 Raider, non sarà presentato al salone aerospaziale che si terrà a Zhuhai dal 12 al 17 novembre. L’aereo, pompato dalla propaganda cinese, «non è ancora pronto», sebbene atteso da anni. Invisibile in tutti i sensi, è il caso di dire.

Andiamo con ordine. L'affondamento in cantiere della prima unità della classe Zhou, finora nota come Type 095, ma chiamata dalla Nato classe Sui, è un duro colpo alle ambizioni di controllo del Pacifico. La notizia è stata data ieri dalla stampa americana, dopo che i cinesi l’avevano tenuta segreta, ma il fatto risale a maggio o giugno. Per motivi ignoti, il sottomarino è colato a picco nel cantiere navale di Wuchang, vicino a Wuhan, sullo Yangtze. Lì si trovava per ultime installazioni prima delle prove di mare, una volta uscito dalla foce del Fiume Azzurro. I satelliti hanno visto grandi gru affollarsi per ripescare l'unità.

 



Non si sa se avesse già a bordo l'uranio del reattore nucleare che lo muove. Il Type 95 Zhou è lungo 115 metri, disloca 7900 tonnellate e avrà equipaggio di 130 uomini. Sarà armato con veloci siluri a supercavitazione per affondare le navi nemiche e missili da crociera in grado di attaccare obbiettivi terrestri. Molti gli esperti sentiti dal Wall Street Journal. Per Brent Sadler: «Ciò rallenterà la crescita della flotta subacquea cinese». Un ufficiale della US Navy sotto anonimato ha detto: «È questione non solo della qualità dell’addestramento e dei materiali, ma anche della gestione interna delle forze armate cinesi e delle loro industrie militari, spesso infestate dalla corruzione». Thomas Shugart osserva: «L’intero scafo si sarà riempito d’acqua. Bisognerà ripulire tutta l’elettronica e i motori potrebbero dover essere sostituiti, sarà un lungo lavoro». Le ambizioni navali cinesi subiscono un brutto colpo mentre perdura la crisi con Taiwan e con le Filippine. Ieri la Guardia costiera di Manila ha affermato di aver ripreso il controllo della secca di Sabina, dove un mese fa la nave di pattuglia filippina Teresa Magbanua era stata speronata e danneggiata da un'unità di Pechino.

 



Quanto al bombardiere H-20, doveva essere presentato già nel 2020, ma ancora nel 2021 era un “fantasma” in un video propaganadistico nella penombra d'un hangar. Da luglio 2022 si ripetono annunci e smentite sul volo del prototipo. L'11 marzo 2024, il generale Wang Wei prometteva: «Presto volerà il nuovo bombardiere H-20. Siamo orgogliosi e ne vale la pena». Non ha dato tabella di marcia per un programma in ritardo, ma s'è sentito obbligato a dire: «Non c'è alcun ostacolo, tutti i problemi possono essere risolti e i nostri ricercatori sono capaci». Frasi che tradiscono lungaggini di lavorazione. Del velivolo s'ipotizza possa portare armi nucleari, per un carico fra 20 e 45 tonnellate e un'autonomia fra 8500 e 12.000 km. Ora, le voci sull'assenza dell'H-20 dal salone di Zhuhai, a meno di un simulacro fermo sulla pista, incoraggiano il sospetto che la Cina fatichi a rincorrere gli USA nei bombardieri invisibili.