Immigrazione e criminalità

Francia, la 19enne stuprata e uccisa da un marocchino espulso: l'orrore che può ribaltare l'Europa

La rivolta in Francia dopo l'orrore di Philippine, 19enne forse stuprata e poi uccisa da un immigrato di origine marocchina arrivato nel Paese nel 2019 dalla Spagna con visto turistico e già condannato per violenza sessuale e soggetto all'obbligo di lasciare il territorio francese, sconvolge Parigi e rischia di ribaltare le posizioni sull'immigrazione anche nel resto dell'Europa.

Il ministro degli Interni francese Bruno Retailleau ha proposto di cambiare le regole sull'immigrazione dopo il tragico caso della ragazza, scomparsa venerdì 20 settembre nel pomeriggio e il cui corpo è stato ritrovato il giorno dopo nel Bois de Boulogne, nella zona ovest di Parigi. Il sospetto assassino, il 22enne Taha O. è stato fermato nei giorni scorsi a Ginevra, in Svizzera.

 

 

 

Il 4 settembre il Marocco “ha inviato l'autorizzazione all'espulsione” alle autorità francesi. “Se dobbiamo cambiare le regole, cambiamole insieme, con il ministro della Giustizia", ha detto in un comunicato Retailleau, "nell’ambito delle nostre rispettive responsabilità e sotto l’autorità del primo ministro, dovremo lavorare per garantire la sicurezza dei nostri connazionali". Lo riporta Bfmtv. "Di fronte a una simile tragedia, preceduta da molte altre, non possiamo accontentarci di deplorare o indignarci", ha aggiunto il ministro francese, invitando a "sviluppare il nostro arsenale giuridico". 

 

 

 

La vicenda ha suscitato in Francia grande emozione ma anche molte polemiche politiche. Sempre Retailleau ha parlto di "crimine abominevole: spetta a noi rifiutare il fatalismo e cambiare le nostre leggi per proteggere i francesi". Philippine, studentessa dall'università di Parigi Dauphine, era stata vista l'ultima volta venerdì all'ora di pranzo all'ateneo, situato nei pressi del Bois de Boulogne. Il sospetto, di nazionalità marocchina, è stato arrestato nel cantone di Ginevra ed entro 18 giorni la Francia dovrà presentare alle autorità svizzera una richiesta di estradizione. Il marocchino fermato era stato identificato grazie alle immagini della videosorveglianza di una banca doveva lo stesso Taha O. aveva fatto un prelievo con la carta di credito rubata alla vittima. Sono in corso esami di medicina legale per stabilire se la ragazza abbia subito violenze sessuali prima di essere uccisa.