Chavez fa il botto in rete

Roberto Amaglio

"Non è il mezzo che fa per lui", avranno chiosato i suoi leader politici mentre esprimevano al mondo le loro critiche al regime venezuelano tramite Twitter, convinti di averne il monopolio. Il presidente Hugo Chavez, finora avvezzo agli interminabili monologhi televisivi, ha invece spiazzato tutti aprendo mercoledì notte, all'età di 56 anni, un suo account su Twitter. E "@chavezcandanga" (questo il nome informatico del presidente Chavez) in rete se la cava anche piuttosto bene. Nei suoi primi due giorni di attività comunicativa in rete, infatti, Hugo Chavez ha toccato prima i 18000 fan, arrivando in queste ultime ore a quota 50 mila. Un dato che ha reso alquanto orgoglioso il presidente del Paese sudamericano, il quale avrebbe confessato al collega boliviano Evo Morales di raggiungere le "oltre 100 mila risposte per ogni messaggio postato", per poi chiedergli "E tu ci sei su Twitter?", come un qualsiasi adolescente alle prese con i primi social-network. Tralasciando le considerazioni, sembra ormai evidente che persino il telegenico Chavez abbia capito le potenzialità della rete, come lui stesso ha affermato nel corso del meeting in Bolivia. "Il 99% -ha spiegato- sono messaggi di saluto, riflessioni, molto spiritosi, ma anche insulti. Ogni minuto che passa arrivano 200 nuovi commenti. Ma soprattutto "Twitter è un contatto con il mondo perchè ricevo messaggi da Russia, Europa, Stati Uniti, Argentina e Brasile". E che nessuno veda in questo ingresso in rete una contraddizione nella sua dottrina politica. Come ha chiuso Chavez, infatti, "il sistema non è capitalista nè socialista, dipende solo da come è usato".