Il massacro degli innocenti

Putin a Beslan per la prima volta in 20 anni: il gesto che sconvolge la Russia

Ha lasciato passare venti anni Vladimir Putin prima di mettere piede nella scuola della città di Beslan, nel Caucaso settentrionale, dove tra il 1º settembre 2004 un gruppo di 32 terroristi, fondamentalisti islamici e separatisti ceceni occupò l'edificio scolastico sequestrando circa 1.200 persone fra adulti e bambini. Due giorni dopo, quando le forze speciali russe fecero irruzione, ebbe inizio un massacro che causò la morte di più di trecento persone, fra le quali 186 bambini, ed oltre 700 feriti.

 

È la prima volta che Putin fa visita al complesso scolastico dove la palestra della scuola, dove i terroristi tenevano gli ostaggi, è stata conservata completamente nella sua forma originale, con le fotografie dei morti appese alle pareti. I visitatori portano regolarmente giocattoli, fiori e ogni anno nei primi tre giorni di settembre, si tiene una veglia commemorativa. Il leader Cremlino ci è andato in anticipo di qualche settimana, forse per evitare contestazioni, portando i fiori nel cimitero della "Città degli Angeli" dove sono sepolti 266 dei 334 morti nell'attacco. All'epoca della strage, Putin era già presidente ed era stato fortemente criticato dalle organizzazioni per i diritti umani e da parte dei familiari delle vittime per aver ordinato la fine delle trattative con i terroristi e l'incursione delle teste di cuoio nella scuola che ha portato a una dura battaglia e all'uccisione di centinaia di ostaggi. 

 

Il tuo browser non supporta il tag iframe

Confidando nel trascorrere del tempo che spesso cancella le cose, oggi lo zar ha voluto essere a Beslan e chiarire. "L'impiego della forza non era stato pianificato", si è giustificato il presidente russo, che aveva ordinato anche la chiusura dei confini della regione con le madri delle vittime dell'attentato alla scuola di Beslan nel 2004. "Come abbiamo combattuto contro i terroristi, cosi' dobbiamo combattere contro coloro che commettono crimini nella regione di Kursk o nel Donbass", ha aggiunto Putin. "Come abbiamo raggiunto i nostri obiettivi nella lotta al terrorismo, così lo faremo anche in questo caso", ha promesso.

 

Peccato che l'anniversario "tondo" della strage degli innocenti, ribattezzata così perché 186 delle 300 vittime erano bambini, ci ricordi che quel massacro è stato un passaggio fondamentale per legittimare le riforme che hanno caratterizzato la sua doppia presidenza di Putin e dato forma al sistema di potere che lo trasformato in Zar.