Fan beffati

Banksy, lo zoo di Londra rimuove il Gorilla e ci mette una copia

Nicoletta Orlandi Posti

Prima che qualcuno lo rubi o lo vandalizzi, la direzione dello zoo di Londra ha deciso di rimuovere dalla saracinesca dell'ingresso l'opera d'arte lasciata lì da Banksy. Verrà sostituita con una replica. Un cartello lì vicino ora recita "Banksy woz ere" e offre delle scuse ai fan delusi dello street artista. Il murales mostra un gorilla che solleva la saracinesca per liberare un leone marino e degli uccelli, è il nono della serie dedicata dallo street artist agli animali che ha catalizzato l'attenzione pubblica, come tutti i suoi blitz. Dopo gli stencil con la capra, una coppia di elefanti, scimmie, un lupo, pellicani, un gatto, piranha e un rinoceronte, Banksy ha realizzato un gorilla che solleva la saracinessa e libera una foca e degli uccelli dallo zoo. Un vero e proprio manifesto animalista, un’accusa neanche poi tanto velata alla prigionia degli animali per divertire il pubblico. Cosa che deve aven notato anche il direttore dello zoo che ci ha denuto a dire che “L’opera è un invito a riflettere sul nostro rapporto con gli animali e sull’importanza della conservazione della natura”,. Parole che, manco a dirlo, hanno scatenato un’ondata di emozioni e reazioni polemiche sui giardini zoologici, sulle condizioni di vita dei suoi abitanti. Ma ha anche sollevato un dibattito importante sulla natura e il destino della street art che nasce con l'intento di essere effimero, strettamente legato al contesto urbano e sociale in cui viene creato. La rimozione del gorilla per motivi di conservazione pone infatti una serie di interrogativi sul significato dell’opera stessa.

 

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“Siamo onorati che Banksy abbia scelto il nostro zoo per il gran finale della sua serie“, ha dichiarato il direttore dello zoo che dapprima aveva utilizzato una copertura in plastica trasparente per proteggere l'opera d'arte "dai riflessi del sole" e aveva messo una barriera attorno alla saracinesca che la ospitava. Ancora non si sa dove finirà il murales, il direttore ha spiegato che a Londra stanno "lavorando su cosa fare" con l'opera d'arte, aggiungendo che "sono ansiosi di preservare adeguatamente questo momento della nostra storia". Anche perché due delle altre opere della serie, tra cui una sagoma di elefanti nell'Edith Grove di Chelsea, sono state deturpate e un'altra è stata rubata poche ore dopo essere stata installata.  

 

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Se da un lato dunque la rimozione dell'opera originale di Banksy può essere vista come un atto di protezione per salvare un patrimonio culturale che altrimenti rischierebbe di essere danneggiato o addirittura distrutto come già avvenuto per altre opere di Banksy; Dall'altro lato, la sostituzione con una replica crea, a ragione, il disappunto di chi vedo in questo atto arbitrario una forma di snaturamento dell’opera, che perde il suo impatto originario legato al contesto e al momento della sua creazione e quindi la sua essenza. La questione rimane aperta e complessa. Di certo c'è che un'opera di Banksy vale tanti soldi (a ottobre da Sotheby’s Londra è stato venduto a oltre 12milioni di dollari il Devolved Parliament) e nessuno vuole rinunciarci.