La svolta

Bruxelles, l'Arte diventa terapia: musei gratis se lo prescrive il medico

L'arte e la medicina si incontrano in un progetto innovativo a Bruxelles, dove le visite ai musei possono ora essere prescritte dai medici come parte integrante di un percorso terapeutico. L'iniziativa, denominata "Museum prescriptions",  lanciata nel 2022 dal Comune di Bruxelles ha alla base un'idea del progetto è semplice ma rivoluzionaria: utilizzare l'arte e la cultura come strumenti per migliorare la salute mentale, offrendo ai pazienti un'esperienza diversa, capace di alleviare ansia, depressione e altre patologie psichiche. Il funzionamento del progetto è simile a quello di una normale prescrizione medica: lo psichiatra indica al paziente quale museo visitare, e il paziente si reca al museo con la sua "ricetta".

 

 

La visita, che può avvenire in solitaria o con un accompagnatore, è gratuita e viene seguita da un confronto con il medico, che integra l'esperienza museale nel percorso terapeutico del paziente. Per Patricia Belletti, mediatrice culturale della Centrale for contemporary art è anche per questo che il progetto ha funzionato: “Il medico propone questa soluzione ma la persona non è obbligata, non è come prendere una medicina. La persona viene perché se la sente di farlo. Anche solo passare la porta di un luogo bello come un museo può avere un effetto positivo sull’autostima”, dice.

 

Il successo della fase pilota, che si è conclusa a marzo 2023, ha spinto il Comune di Bruxelles ad allargare il perimetro dei partecipanti per inaugurare nelle scorse settimane un nuovo capitolo di Museum prescriptions che durerà un anno, almeno per il momento e che coinvolge 160 professionisti del settore sanitario tra psicologi, psichiatri, fisioterapisti, nutrizionisti e tanti altri potranno prescrivere le ricette ai pazienti, mentre le strutture diventano 18, tra cui due consultori, quattro centri medici, cinque servizi di salute mentale, un centro di arte terapia, tre organizzazioni no-profit, oltre alle collaborazioni con associazioni come quella dedicata alle persone affette da Alzheimer.  Il concetto di prescrivere arte non è nuovo, ma l'approccio di Bruxelles è unico per la sua scala e ambizione. L'assessora alla Cultura, Delphine Houba, ispirata da un progetto simile realizzato a Montreal, in Canada, ha deciso di portare l'iniziativa nella capitale belga. Dopo aver coinvolto il reparto psichiatrico dell’Ospedale Universitario Brugmann, Houba ha lanciato la fase pilota di "Museum prescriptions" nel settembre 2022, coinvolgendo solo cinque musei e un solo istituto medico forse neanche immaginando il successo dell'iniziativa.

 

Del resto i benefici dell'arte sulla salute mentale sono ampiamente documentati. Il rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità del 2019 ha sottolineato come l'impegno culturale possa avere effetti positivi sulla salute, promuovendo la collaborazione tra il settore culturale e quello sanitario. Iniziative simili sono state sperimentate in altri paesi, come nel Regno Unito, dove la figura del "link worker" propone attività artistiche e sociali come alternativa o complemento alle cure mediche tradizionali. Secondo Houba, l'obiettivo principale non è quello di raccogliere dati statistici, ma di integrare l'arte come parte della soluzione per chi soffre di problemi di salute mentale. "Non vogliamo dimostrare nulla. Il mio punto di partenza è: è stato dimostrato un sacco di volte, quindi ok, facciamolo e basta. Non cerco numeri che dicano quante persone vanno al museo. Questo progetto si occupa di come l’arte e la cultura possano essere parte della soluzione per le persone che hanno bisogno di sentirsi meglio", ha dichiarato.Houba che sogna di estendere ulteriormente la rete delle "prescrizioni museali" e di rendere l'arte accessibile a un numero sempre maggiore di persone.

 

Tuttavia, il futuro del progetto potrebbe essere influenzato dalle prossime elezioni comunali di ottobre, che potrebbero portare a cambiamenti nelle politiche culturali. Di certo c'è che "Museum prescriptions" ha già suscitato grande interesse in tutta Europa, dimostrando come l'arte possa essere un potente alleato nella lotta contro le malattie mentali. L'iniziativa rappresenta un passo significativo verso il riconoscimento dell'arte non solo come espressione culturale, ma come strumento terapeutico essenziale per il benessere psicologico. In un mondo in cui la salute mentale è sempre più sotto pressione, progetti come "Museum prescriptions" offrono un'opportunità concreta di integrazione tra cultura e sanità, portando benefici tangibili a chi ne ha più bisogno.