L'editoriale

Il dovere di difendere Gerusalemme

Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania e Italia hanno lanciato l’ultimo appello all’Iran, la Difesa israeliana è in stato di massima allerta, il Pentagono ha spostato la portaerei USS Abraham Lincoln per affiancarla alla USS Theodore Roosevelt, il ministro degli Esteri Israel Katz ha ricordato che «è il momento per le democrazie di tutto il mondo di schierarsi con Israele e adottare misure decisive contro l’Iran e i suoi alleati, prima che sia troppo tardi». Sono le mosse diplomatiche e militari che precedono un attacco, quello dell’Iran contro Israele. È un segno del destino che il massimo allarme arrivi nel giorno in cui il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, invoca sanzioni contro esponenti del governo di Israele, la nazione aggredita dai tagliagole di Hamas, minacciata ogni giorno dall’Ayatollah Ali Khamenei che promette che «Gerusalemme sarà nelle mani dei musulmani e il mondo musulmano celebrerà la liberazione della Palestina». Se stiamo scrivendo il nostro destino, sapere che il mondo libero è nelle mani (anche) di un personaggio come Borrell, ci fa venire i brividi. (...)

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