Tensione

"Rottura totale con la Norvegia": Israele, scontro alle stelle

David Zebuloni

A dieci mesi dall'inizio della guerra in Medio Oriente, i rapporti già tesi tra Israele e Norvegia sembrano aver raggiunto un nuovo livello di ostilità. L’ultimo incidente diplomatico è avvenuto ieri, quando il ministero degli Esteri israeliano Israel Katz ha affermato di aver revocato lo status diplomatico di otto rappresentanti che lavorano presso l’ambasciata norvegese a Tel Aviv. In risposta, il ministro degli Esteri norvegese Espen Bart Eide ha convocato l’ambasciatore israeliano a Oslo per protestare formalmente contro questa manovra. Secondo il ministro in questione, il governo norvegese starebbe ora valutando quali ulteriori misure debbano essere adottate per risolvere l'escalation diplomatica e il disagio da essa provocata.


Ma facciamo un passo indietro: tutto nasce dal recente riconoscimento dello Stato di Palestina da parte della Norvegia, nonché la sua partecipazione in una causa contro i leader israeliani presso la Corte penale internazionale. Ricordiamo infatti che nel mese di maggio il governo norvegese, insieme a quello irlandese e spagnolo, ha dichiarato di voler veder sorgere uno Stato palestinese nel territorio israeliano.

 


Poi ha aggiunto: "Risponderemo alle provocazioni di Israele". Ecco, secondo il governo israeliano, unico baluardo democratico in Medio Oriente, riconoscere l'indipendenza palestinese sotto la leadership di Hamas è a tutti gli effetti un premio al terrorismo, nonché un incoraggiamento a compiere altre stragi quali il massacro del 7 ottobre. Come a dire: avete assassinato migliaia di israeliani, violentato le donne, torturato gli uomini, preso in ostaggio anziani e bambini? Ottimo, ora vi riconosciamo come Stato indipendente. Più che l'inizio di un processo di pace, una vera e propria condanna a morte.