Di male in peggio

Hamas, Yahya Sinwar nominato nuovo leader: è la mente dietro gli attacchi del 7 ottobre

Dopo l'uccisione a Teheran di Israim Haniyeh, Hamas ha un nuovo leader politico e militare. Si tratta di Yahya Sinwar, la mente dietro gli attacchi del 7 ottobre a Israele. Dall'inizio del conflitto, il nuovo leader dell'organizzazione terroristica si nasconde nei tunnel dentro la striscia di Gaza. Di fatto, controlla dal 2017 Hamas e da mesi non comunicherebbe in nessun modo con l'esterno per non far rilevare la propria posizione. 

Sinwar è nato a Khan Younis 63 anni fa. È rimasto in una cella di Israele per circa 20 anni dopo essere stato condannato a quattro ergastoli per aver ucciso i cosiddetti "collaborazionisti", accusati di aver trasmesso delle informazioni al nemico. Yahya è a tutti gli effetti il guardiano della purezza ideologica e dei costumi: fu proprio lui a fondare negli anni Ottanta la polizia politica di Hamas. Dal 2015, è stato inserito dagli Stati Uniti nella lista dei terroristi da ricercare. In quella europea ci è entrato solo dallo scorso gennaio.

 

 

Intanto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha avuto colloqui telefonici con l'emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, e con il presidente egiziano, Abdel Fattah al Sisi: si tratta dei 3 Paesi che finora hanno avuto il ruolo di mediatori fra Israele e Hamas con l'obiettivo di arrivare a una tregua e alla liberazione degli ostaggi. Durante le chiamate, i leader hanno discusso di come allentare il conflitto in Medio Oriente e prevenire il possibile attacco dell'Iran a Israele. Al Sisi ha parlato con Biden degli "ultimi sviluppi negli sforzi congiunti di cessate il fuoco egiziano-americani-qatarini nella Striscia di Gaza e ha affermato la determinazione a continuare questi sforzi per allentare il conflitto e ripristinare la pace e la sicurezza regionale", secondo una dichiarazione della presidenza egiziana.