Gran Bretagna

Inghilterra, Axel Rudakubana: il ragazzo-killer ruandese star in uno spot della Bbc

MAURO ZANON

Nel Regno Unito si moltiplicano i focolai di protesta per l’aggressione all’arma bianca avvenuta lunedì scorso in un centro vacanze di Southport, città costiera a nord di Liverpool. L’attacco ha provocato la morte di tre bambine di sei, sette e nove anni. Dopo l’arresto dell’aggressore, un diciassettenne di origini ruandesi, Axel Rudakubana, gruppi di manifestanti vicini all’ultradestra, tra cui l’English Defence League, l’organizzazione anti-islamista fondata dallo scrittore e agit-prop Tommy Robinson, si sono radunati in varie città del Regno Unito per esprimere la loro rabbia, scontrandosi con le forze dell’ordine.

L’epicentro dei “riots” è stato Sunderland, nell’Inghilterra nord-orientale, venerdì sera. I filmati condivisi sui social network e diffusi dalla Bbc mostrano una folla di diverse centinaia di persone scatenarsi nel centro cittadino, attaccando la polizia, incendiando un’automobile e un edificio, e rompendo le vetrine dei negozi. «I nostri agenti sono stati oggetto di gravi violenze», ha dichiarato un portavoce della polizia. Molti dei militanti che hanno protestato a Sunderland indossavano un passamontagna ed erano avvolti nella bandiera inglese.

 

 

Gli agenti, secondo quanto riportato dal Guardian, sono stati presidi mira e colpiti con lattine di birra e pietre nel centro della città e nei pressi della moschea situata a St. Mark’s Road. Stando ad alcuni fonti, i manifestanti hanno fatto anche esplodere degli estintori contro i poliziotti. Il sindaco della regione North Est, la laburista Kim McGuinness, si è detta «sconcertata» perla nuova esplosione di violenza, che ha fatto seguito a un giovedì di calma in tutto il Paese. «Se la vostra risposta alla tragedia è quella di usarla per commettere violenza, abusare degli altri, attaccare la polizia e danneggiare le proprietà, non rappresentate altro che la delinquenza», ha scritto su X Kim McGuinness. Il bilancio dei tumulti di venerdì sera è di tre poliziotti feriti e otto persone arrestate.

Durante la settimana ci sono state altre proteste a Londra, a Hartlepool, a Manchester, e a Aldershot, e altre sono previste per tutto il weekend. Per contenere i disordini, a Londra, la Metropolitan Police ha dichiarato di aver aumentato gli effettivi, in un fine settimana in cui sono previste una manifestazione pro-Palestina e un’altra contro l’immigrazione scriteriata. Nick Lowles dell’organizzazione Hope Not Hate, sui social, ha dichiarato che «tutti coloro che giustificano queste proteste devono vergognarsi».

Dal canto suo, la ministra dell’Interno, Yvette Cooper, ha affermato che «i criminali che attaccano la polizia e fomentano i disordini nelle strade pagheranno il prezzo della violenza e del loro teppismo», aggiungendo, inoltre, che la polizia ha «il pieno appoggio del governo per adottare le misure più severe possibili», e che i manifestanti «non rappresentano la Gran Bretagna». Secondo Hope Not Hate, nel weekend, dovrebbero svolgersi fino a trentacinque proteste in tutto il Regno Unito «nell’ambito di un ampio programma anti-multiculturale, anti-musulmano e anti-governativo».

l Daily Mail, intanto, ha rivelato nuovi dettagli sull’identità e il passato dell’accoltellatore. Axel Rudakubana, nel 2018, ha infatti partecipato a una pubblicità di Children In Need, manifestazione benefica che si tiene ogni anno in Inghilterra ed è organizzata dalla rete televisiva BBC One. La BBC, ieri pomeriggio, ha annunciato la rimozione del video con protagonista l’aggressore per rispetto delle vittime. Posto in custodia cautelare in una struttura per minori dopo la sua comparsa davanti aun tribunale di Liverpool giovedì 1° agosto, il ragazzo, che diventerà maggiorenne il prossimo 7 agosto, «era calmo e introverso», secondo i suoi vicini. Appassionato di karate, faceva parte di un gruppo teatrale creato dalla sua scuola e si era esibito addirittura allo Shaftesbury Theatre di Londra.

 

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