Nato il bimbo "selezionato"
È venuto al mondo per poter curare il fratellino che soffre di una malattia ereditaria. Il piccolo è nato in Spagna ed il primo bebè frutto di una selezione genetica. Il neonato, che si chiama Javier e pesa 3 chili e 400 grammi, è venuto alla luce domenica scorsa nell'ospedale Virgen del Rocio di Siviglia, "con la speranza di poter dare ad Andres, di 6 anni, affetto da betatalassemia maggiore, un'opportunità di continuare a vivere", informa il Servizio andaluso di Salute. Il sangue del cordone ombelicale servirà infatti per un trapianto di midollo al fratello. In questo modo Andres dovrebbe incominciare a produrre cellule sanguigne prive della grave forma di anemia congenita. Ottimisti i medici: "Le possibilità di cura del piccolo dopo il trapianto sono molto elevate". Fino al momento del trapianto, il sangue del cordone resterà custodito nella Banca del cordone ombelicale di Malaga. Questo non rappresenta tuttavia ilprimo caso di bimbo frutto di una selezione genetica. Il primo caso risale al 2001 e si riferisce a Molly, una bambina americana affetta da anemia di Fanconi, i cui genitori fecero nascere un fratellino compatibile immunologicamente, oltre che sano, le cui cellule staminali di cordone ombelicale servirono a curare la sorellina. Da allora ci furono diversi casi analoghi anche in Italia, quando la selezione degli embrioni prima dell'impianto era ancora ammessa dalla legge. "Per far nascere questo bimbo si sono distrutti altri embrioni non utili allo scopo", spiega il professor Francesco D'Agostino, presidente del Comitato di BioEtica, "e questo eticamente è negativo. Non discuto sul fatto che la donazione fatta dal neonato al fratellino malato sia una cosa bellissima, resta comunque che il piccolo è stato messo al mondo per uno scopo strumentale".