Usa al voto
Donald Trump, "ma Kamala Harris è nera?": la domanda che fa impazzire i democratici
Kamala Harris è indiana o nera? La questione in molti Paesi non avrebbe nemmeno ragione di essere posta, ma negli Stati Uniti l’identità di razza è qualcosa di imprescindibile e lo è diventata ancora di più da che movimenti come il Black Lives Matter hanno preso il sopravvento. Non deve sorprendere dunque che la sortita sul tema di Trump abbia scatenato il putiferio che probabilmente egli stesso avrebbe voluto creare.
Intervistato alla conferenza della National Association of Black Journalists a Chicago, alla domanda se anche lui ritenesse che la Harris fosse una “DEI hire”, cioè una che sostanzialmente è stata scelta per “diversità, equità e inclusione”, e non per i suoi meriti, il tycoon si è chiesto appunto quale fosse la sua vera identità razziale: «È sempre stata di origine indiana e promuoveva solo l’eredità indiana. Non sapevo che fosse nera fino a un certo numero di anni fa, quando le è capitato di diventare nera e ora vuole essere conosciuta come nera», ha detto. «Quindi non lo so, è indiana o nera?», ha chiesto all’intervistatrice Rachel Scott di ABC News, anche lei di colore. «Rispetto l’uno o l’altro ma evidentemente lei no, perché era indiana fino in fondo e poi all'improvviso ha fatto una svolta e se n'è andata, è diventata una persona nera», ha aggiunto, suggerendo di «indagare» sull’identità di Harris.
La giornalista indignata ha provato a rispondere che il solo fatto che Kamala avesse frequentato una università storicamente nera, la Howard, dimostrasse da solo dimostrasse la sua identità. Ma l’indignazione ovviamente non è rimasta nello studio dove si è consumata l’intervista, ha fatto il giro del Paese arrivando fino alla Casa Bianca la cui portavoce Karin Jean-Pierre, nera anche lei, ha definito i commenti di Trump «offensivi» e «ripugnanti». «Nessuno ha il diritto di dire a qualcuno chi è», ha detto la portavoce, «Lei è la vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris. Dobbiamo portare un po' di rispetto al suo nome, punto». Da parte sua la Harris ha usato in proposito il solito commento già utilizzato in altre occasioni secondo cui «gli americani meritano di meglio» e soprattutto meritano «un leader che dice la verità, che non risponde con ostilità e rabbia ai fatti e che capisce che le differenze non ci dividono».
Ma la questione rimane, Kamala è indiana o nera? La domanda in realtà non è per nulla nuova e fermo restando che la vicepresidente è etnologicamente entrambe le cose, essendo la figlia di un’indiana e di un giamaicano di origine africana, qualcuno già 4 anni fa aveva fatto notare come la Harris da procuratrice della California venisse più spesso segnalata «di origini indiane» piuttosto che facente parte della comunità nera. Nel 2016 invece, quando fu eletta senatrice, il Times la definì «la prima donna nera eletta a rappresentare lo Stato al Senato degli Stati Uniti» e lei stessa chiarì la faccenda nel 2019 in un libro di memorie (The Truths We Hold) in cui spiega di essere cresciuta «con una forte consapevolezza e apprezzamento per la cultura indiana«, mentre la madre «capiva molto bene che stava crescendo due figlie nere» ed «era determinata a fare in modo che crescessero in fiducia in se stesse, donne nere orgogliose». Nessun ripugnante insulto dunque da parte di Trump, solo una legittima provocazione su una candidata in forte odore “DEI hire”.