"Kamalamania"
Kamala Harris, così si crea il santino della candidata dem
C’è un romanzo dentro il grande romanzo elettorale americano, una storia al quadrato, un caso di meta-narrazione. L’ha descritto come nessuno il vicedirettore di The Spectator, Freddy Gray, in un articolo intitolato «La verità sulla Kamalamania». Un titolo (volutamente) in equilibrio instabile sull’ossimoro, visto che la “Kamalamania” rappresenta per eccellenza un caso di post-verità, nel senso letterale: si colloca al di là della concezione di verità come “adaequatio rei et intellectus”, per dirla come Tommaso d’Aquino, corrispondenza tra il pensiero e la realtà. (...)
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