A Beirut

Libano, raid israeliano uccide il numero 2 di Hezbollah: "Ha oltrepassato la linea rossa"

Il raid israeliano a Beirut, in Libano, ha ucciso un alto dirigente di Hezbollah, Fouad Sukar, considerato il numero due dell'organizzazione guidata da Hassan Nasrallah. A riferirlo i media israeliani. Secondo i media arabi, invece, l'esercito israeliano, per l'attacco a una roccaforte di Hezbollah nel sobborgo di Da'aheh, avrebbe fatto ricorso a un drone. Pochi minuti dopo l'attacco dell'Idf a Beirut, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha praticamente sottoscritto il raid dicendo: "Hezbollah ha oltrepassato la linea rossa".

Poco fa il dipartimento di Stato americano aveva detto di non essere in grado di confermare le notizie sull'attacco israeliano contro un sobborgo meridionale di Beirut. "Continuiamo a credere che la diplomazia sia ancora la strada migliore - aveva detto il vice portavoce del dipartimento Vedant Patel in un briefing con la stampa -. Il nostro sostegno a Israele è incrollabile, ma non vogliamo un'escalation".

 

 

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Fuad Sukar, noto anche come Hajj Mohsin, era un consigliere senior del leader del gruppo terroristico di Hassan Nasrallah. Pare si occupasse del progetto missilistico di precisione di Hezbollah. Era ricercato dagli Stati Uniti anche per il suo ruolo nell'attentato del 1983 alla caserma dei Marines americani a Beirut. L'esercito israeliano ha fatto sapere di averlo eliminato perché ritenuto responsabile dell'attentato al villaggio druso di Majdal Shams, sulle Alture del Golan, che ha causato la morte di 12 bambini e adolescenti lo scorso weekend.