La visita negli States

Usa, Netanyahu accolto al Congresso tra applausi e fischi: "Guerra contro le barbarie"

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu è stato accolto da una tempesta di applausi e fischi nel cuore pulsante della democrazia americana. Una Capitol Hill blindata ha fatto da teatro allo show del primo ministro di Tel Aviv, con oltre 30 democratici di Camera e Senato che hanno deciso di disertare il discorso del capo di stato. Tra i senatori cassenti anche Patty Murray, presidente pro tempore del Senato, che avrebbe dovuto presiedere dal momento che Kamala Harris, che è anche presidente del Senato, non ci sarà per impegni precedenti. Assente anche la frusta della maggioranza dem al Senato, Dick Durbin, che aveva già annunciato la propria assenza.

Dopo i ringraziamenti di rito, Netanyahu ha riutilizzato un concetto caro al politologo americano Samuel Hantington traslandolo in ottica mediorientale. "Uno scontro tra barbarie e civiltà", piuttosto che uno "scontro di civiltà". Secondo il premier, "noi vinciamo, loro perderanno. E loro perderanno. Una dicotomia bene vs male già utilizzata in passato contro Hamas.

 

 

"Criminale di guerra", "Colpevole di genocidio", alcune delle scritte mostrate dalla deputata democratica del Michigan di religione islamica Rashida Tlaib. Il primo ministro israeliano si è poi scagliato contro i manifestanti che hanno accolto il suo arrivo nella capitale Usa a suon di cori e striscioni pesantissimi. Fuori dal Campidoglio, invece, la polizia ha utilizzato spray al peperoncino sulla folla che stava protestando al grido di "Free Palestine", mentre altri stavano cercando di bloccare le strade prima del discorso di Netanyau.